Fratello Sole: le parrocchie ecologiche del mantovano puntano sul fotovoltaico

Energia pulita per tutti. Parola del Signore! Senza voler essere blasfemi o irrispettosi…suona proprio così l’iniziativa che vi raccontiamo. Sette parrocchie del Basso Mantovano hanno deciso, infatti, di trasformarsi in altrettante eco-parrocchie produttrici di energia alternativa attraverso la creazione del primo impianto fotovoltaico realizzato da enti religiosi consorziati. Obiettivo: utilizzare l’energia green per riscaldare le chiese, illuminarle, dare energia alle strutture parrocchiali.

Energia pulita per tutti. Parola del Signore! Senza voler essere blasfemi o irrispettosi…suona proprio così l’iniziativa che vi raccontiamo. Sette parrocchie del Basso Mantovano hanno deciso, infatti, di trasformarsi in altrettante eco-parrocchie produttrici di energia alternativa attraverso la creazione del primo impianto fotovoltaico realizzato da enti religiosi consorziati. Obiettivo: utilizzare l’energia green per riscaldare le chiese, illuminarle, dare energia alle strutture parrocchiali.

 

Ma non solo. “L’energia prodotta – spiega il progettista, l’architetto Giorgio Gabrieliverrà venduta completamente ad Enel energia, anche perché uno degli obiettivi sul quale si fonda il progetto è quello di utilizzare parte del ricavato, derivante dalla produzione dell’energia elettrica e dal contributo incentivante GSE, per realizzare all’interno delle chiese un tipo di impianto di riscaldamento a basso consumo e a basso impatto ambientale”.

Con il ricavato dell’energia venduta sarà anche possibile ripagare l’impianto fotovoltaico stesso e fare opere di ristrutturazione nelle chiese, senza contare ovviamente la riduzione di emissioni di CO2 e il risparmio di petrolio per produrre lo stesso quantitativo di energia. La realizzazione ed il funzionamento dei sette impianti fotovoltaici complessivamente nell’arco dei 20 anni della loro vita, produrranno ed immetteranno nella rete elettrica pubblica energia elettrica per circa 30.150.000,00 kWh ed eviteranno 13.700.000,00 kg di emissioni di CO2 in atmosfera, consentendo, sempre nei 20 anni, di risparmiare il consumo di 5.165,00 tonnellate equivalenti di petrolio.

L’altra forma di risparmio consentita da questo intervento – sottolinea Gabrieli – consiste nel fatto che gli impianti di riscaldamento saranno alimentati da pompe di calore marchio Best Board funzionanti ad energia elettrica in sostituzione delle vecchie caldaie a gas che prima alimentavano i generatori di aria calda del vecchio impianto di riscaldamento”.

Le parrocchie che hanno deciso di investire in questo ambizioso progetto sono Sermide, Quistello, Quingentole, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Ostiglia e Moglia di Sermide. E il loro è davvero un bellissimo esempio di buona gestione dell’energia e delle risorse e di salvaguardia dell’ambiente in un momento in cui la scarsità delle fonti primarie di energia fossile, il continuo aumento dei prezzi e la necessità di salvaguardare l’ambiente dal crescente inquinamento, fa sì che tale problema assuma dimensioni di carattere globale.

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L’aspetto decisamente più innovativo dell’operazione – sottolinea Gabrieli -, portata avanti con il supporto anche della curia di Mantova e del vescovo monsignor Roberto Busti, è la compresenza di più enti religiosi, che hanno lavorato e creduto ad un unico scopo, quello di utilizzare energia verde per finanziare opere di restauro all’interno delle chiese che altrimenti non sarebbe stato possibile realizzare”. E proprio a tal proposito il vescovo spiega che “Lo spirito è di dare l’esempio, anche sui temi del rispetto della natura”. Obiettivo centrato in pieno e a queste parrocchie i nostri più convinti complimenti nella speranza che iniziative simili possano spuntare come funghi in un’Italia che sul fronte energetico alternativo deve fare ancora molto per portarsi in posizioni accettabili a livello internazionale.
Vincenzo Petraglia
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