Colpì con la sua borsetta un neonazista: diventa così un’icona della lotta contro l’estrema destra

Tutti la conoscono come 'la donna con la borsetta'. Danuta Danielsson (1947-1988) è la protagonista di una scena così potente da diventare un'icona della lotta contro l'estrema destra. Ora questa eroina ha finalmente il giusto rinascimento che da sempre avrebbe meritato: una statua di bronzo che immortala il suo gesto coraggioso, audace e ribelle.

Non si sa molto della sua vita: di origine polacca ed emigrata in Svezia dopo il matrimonio, era figlia di una sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz.

L’uomo preso a colpi di borsetta, invece, è Seppo Seluska, giovane neonazista svedese. Siamo nella cittadina di Växjö, in Svezia, il 13 aprile 1985, durante una manifestazione del Partito del Reich Nordico (in svedese: Nordiska rikspartiet, NRP). Qualche anno dopo il famoso scatto, il neonazista colpito in testa è fu condannato per aver torturato e ucciso un ebreo omosessuale.

All’epoca, questa fotografia ebbe una grande eco mondiale, diventando ben presto il simbolo della lotta del bene contro il male. In realtà, il clamore sollevato dallo scatto, accoppiato con l’ansia e la depressione, causò molta sofferenza alla Danielsson, che si suicidò nel 1988 a 41 anni.

statua neonazista 2

Nel 2014, la scultrice svedese Susanna Arwin scolpì una statua in miniatura per ricordarla. Ben presto emerse la proposta di erigere una statua a grandezza naturale da installare a Växjö, ma il progetto fu bloccato da alcuni politici locali: temevano che una statua del genere potesse promuovere la violenza.

Tuttavia, gli abitanti della città svedese non erano affatto d’accordo e rivendicarono il gesto di Danielsson appendendo borse alle statue della città.

statua borsa

statua borsa 2

Nel 2019, cinque anni più tardi, il Comune di Växjö finalmente eresse la statua creata da Arwin, con dimensioni reali, proprio nello stesso luogo in cui si sono verificati gli eventi nel 1985: ora ogni giorno questa donna colpisce un neonazista con la sua borsetta.

statua neonazista

In Italia nello stesso periodo è stata data alle fiamme la statua dedicata alla staffetta partigiana Giulia Lombardi, uccisa a 22 anni dai fascisti nel 1944. È successo a Vighignolo, nell’hinterland di Milano, alla vigilia del 25 aprile, festa della Liberazione dalla dittatura nazifascista.

statua partigiana bruciata a vighignolo 3

Fonte Foto: agenteprovocador.es

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