Con questa app le donne vittime di violenza possono chiedere aiuto “in sicurezza”, usando la chat

Il numero 1522 attivo h24 e l’app “1522”, disponibile su IOS e Android, consentono alle vittime di violenza di chattare con le operatrici e chiedere aiuto

Una app per dare voce alle donne vittime di violenza che a seguito dell’emergenza coronavirus sono costrette a stare tutto il giorno a contatto con il proprio aguzzino. Si chiama ‘Libera puoi’ ed è la nuova campagna social promossa dal Dipartimento per le Pari opportunità.

Il numero 1522 attivo h24 e l’app “1522”, disponibile su IOS e Android, consentono alle donne di chattare con le operatrici e chiedere aiuto e informazioni in sicurezza, senza correre il rischio ulteriore di essere ascoltate dai loro aggressori.

Per lanciare l’iniziativa è stato creato uno spot grazie al contributo degli artisti Caterina Caselli, Paola Cortellesi, Marco D’Amore, Anna Foglietta, Fiorella Mannoia, Emma Marrone, Vittoria Puccini, Giuliano Sangiorgi, Paola Turci, che hanno risposto all’invito della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, di condividere e diffondere con ogni sforzo il messaggio che, anche durante l’emergenza coronavirus, è possibile sottrarsi alla violenza e chiedere aiuto rivolgendosi al numero 1522.

“Soprattutto in queste ore le donne devono sapere che non sono sole, che le istituzioni ci sono e c’è una comunità intera ad aiutarle. La rete antiviolenza è rimasta attiva 24 ore su 24, per garantire sempre, a ciascuna donna, una via d’uscita. Si può uscire di casa, la porta per uscire dalla violenza è e rimarrà sempre aperta. Non ci stancheremo di ripeterlo”, spiega la ministra Bonetti.

Ne avevamo già parlato, per molte donne rimanere a casa non è facile, perché ci si trova esposte ancor di più a maltrattamenti.

“Mai come in questo momento la casa è sinonimo di salvezza. Per tutti, o quasi per tutti – sottolinea Giuliano Sangiorgi -. Ci sono donne per cui restare accanto al proprio uomo per tutto il giorno, senza “via di fuga”, vuol dire tremare per tutto il tempo, anche di notte, quando la casa dorme, ma loro no! Non dormono mai… Ed è per questo che è necessario far sapere a quelle povere donne che, anche in questi giorni di isolamento necessario e obbligato, una porta per la salvezza è sempre aperta. Ed io, per loro, voglio essere una voce a cui aggrapparsi nella notte, in queste notti di deserto e solitudine. Non siete sole! Mai!”.

Per Paola Turci “è importantissimo far sapere a tutte le donne, che in questo momento sono costrette a rimanere a casa accanto a uomini violenti, che c’è chi può aiutarle, chi può proteggerle. Far sapere loro che c’è un’Italia che può difenderle dalla violenza”.

E Anna Foglietta rimarca che “proteggere le donne in difficoltà è un nostro dovere di cittadini, farlo in questo momento di emergenza è prioritario. Bisogna far sentire alle donne vittime di abusi che non sono sole”.

“La giusta restrizione che ci vede isolati in casa a causa del Coronavirus, per le donne che subiscono violenza domestica può rivelarsi un vero incubo – sottolinea Fiorella Mannoia -. Noi abbiamo deciso di renderci disponibili all’iniziativa del ministero delle Pari Opportunità che aiuta le donne, anche in questo momento, specialmente in questo momento, a non sentirsi sole”.

Fonte: Ministero Pari Opportunità

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