Un mese dopo l’esplosione, un battito tra le macerie accende la speranza di trovare un sopravvissuto

Tutta la città è con il fiato sospeso perché a un mese esatto dall’esplosione che ha distrutto il porto e alcuni quartieri di Beirut, un team di ricercatori cileni ha percepito sotto le macerie un flebile battito cardiaco.

Il 4 agosto una violenta esplosione ha cambiato per sempre la vita degli abitanti di Beirut. Centonovanta morti, 6mila feriti e numerosi quartieri della città distrutti, ma adesso sembra essersi riaccesa la speranza.

Flash, uno dei cani di una squadra di un team di soccorritori cileni ha percepito un segnale vitale sotto le macerie. Seppur debole, il segnale è stato confermato anche dagli strumenti tecnici.

Adesso si scava senza sosta in uno degli edifici della periferia della capitale libanese. Le ricerche sono cominciate ieri dopo che il cane durante la perlustrazione nel quartiere di Gemmayzeh si è precipitato verso le macerie.

Il team ha poi utilizzato apparecchiature di rilevamento di segnali audio o di battito cardiaco rilevando quello che potrebbe essere un impulso da 18 a 19 battiti al minuto. Questo basta per accendere la speranza dopo l’esplosione in cui si sono incendiate quasi 3mila tonnellate di nitrato d’ammonio.

“Al novantanove per cento non c’è niente, ma anche se c’è meno dell’uno per cento di speranza, dobbiamo continuare a cercare”, ha detto Youssef Malah, un operatore della protezione civile.

Nel frattempo, sui social Flash ha già ricevuto i primi omaggi:

Per vedere la diretta della ricerca CLICCA QUI

Fonte: The Times/7 News/ Reuters

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