Oltre 900 mila bambini muoiono di fame, torna lo spettro della carestia in Somalia

Lo spettro della carestia torna in Somalia. Oltre 944mila bambini soffrono di malnutrizione acuta e hanno urgente bisogno di cure mediche. La denuncia arriva dall’Unicef.

Lo spettro della carestia torna in Somalia. Oltre 944mila bambini soffrono di malnutrizione acuta e hanno urgente bisogno di cure mediche. La denuncia arriva dall’Unicef.

Dopo la catastrofe del 2011 che aveva ucciso oltre 250mila persone, la situazione somala è di nuovo gravissima. E i dati 2017 ne sono la conferma, i bambini muoiono di fame, di sete e per malattie come colera, ma anche per una semplice diarrea.

“Un bambino malnutrito ha una probabilità nove volte maggiore di morire per malattie rispetto ad un bambino ben nutrito e sono circa 185mila quelli colpiti da SAM, ovvero da malnutrizione acuta”, spiega Leila Pakkala, direttore regionale dell’Unicef per l’Africa orientale e del sud.

Le Nazioni Unite, nei giorni scorsi, hanno lanciato l’allarme, sostenendo che occorrono beni di prima necessità da portare con urgenza soprattutto nella regione sudoccidentale di Bay, dove in meno di 48 ore, riescono a morire di fame anche 100 persone. La colpa è ovviamente della siccità e del colera.

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“Il peggio potrebbe ancora venire. Abbiamo poco tempo per prevenire un’enorme perdita di vite umane. Il ritorno delle piogge è previsto per aprile, ma non è detto che questo risolva i problemi legati alla carestia perché l’acqua potrebbe non bastare”, continua Pakkala.

Solo qualche giorno fa, vi avevamo parlato di una situazione analoga in tutto il Corno d’Africa dove diciassette milioni di persone sono a rischio fame, tra loro ci sono anche un milione e mezzo di bambini, vittime innocenti della guerra civile che sta devastando il continente nero.

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L’Unicef sta lavorando a un piano di ampliamento delle strutture per la nutrizione sia mobili che fisse, che includono servizi igienici e sanitari. L’organizzazione ha aumentato i fondi da 66 milioni a 147 milioni di dollari per far fronte alla situazione disastrosa.

“I dati sono approssimativi perché le vittime potrebbero essere molte di più. I bambini ad esempio soccombono per malattie e infezioni. Non dimentichiamo che nel 2011 i più grandi assassini sono stati diarrea e morbillo”, aggiunge Pakkala.

La colpa principalmente è della siccità che ha colpito alcune parti del centro sud della Somalia. Secondo Unicef questa volta la situazione più critica è a Somaliland, Puntland e zone pastorali della Somalia dove il numero di persone a rischio immediato è maggiore e i bambini sono tra le vittime primarie.

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Attualmente oltre 35mila bambini sono trattati con cibo terapeutico salvavita, il 58% in più rispetto al 2016. L’ultimo dato ufficiale Unicef risale al 28 marzo: 18400 casi di colera, un dato che supera di quasi 3mila persone quello dello scorso anno.

Nel mese di marzo, le Nazioni Unite hanno approvato un prestito di emergenza da 22 milioni di dollari per prevenire una tragedia umanitaria, mentre il governo somalo aveva decretato lo stato di calamità nazionale a febbraio.

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Cosa puoi fare tu

Cosa si può fare per salvare dalla carestia queste persone? Sostenere i programmi e le operazioni di soccorso messi in campo dalla Fao, Unicef e Wfp.

FAO

In particolare la Fao continua a fornire dei kit di sostentamento d’emergenza per aiutarli a pescare o coltivare verdure e vaccina gli animali.

UNICEF

L‘Unicef lavora con oltre 40 partner per curare i bambini e salvarli dalla malnutrizione acuta, sostiene programmi terapeutici negli ospedali del paese e fornisce servizi di acqua potabile.

Dominella Trunfio

Foto: © UNICEF

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