Bonus Natalizio 2021: che cos’è davvero e chi ne ha diritto

Cosa sono i cosiddetti bonus “natalizi” emessi dal governo italiano, che possono arrivare fino a 1.400 euro?

Con il Natale che si avvicina, inizia a diventare virale sul web la notizia di bonus “natalizi” emessi dal governo italiano che possono arrivare fino a 1.400 euro. Ma di cosa si tratta esattamente?

Il nuovo Decreto Ristori approvato dal nostro governo prevede lo stanziamento di 400 milioni di euro a sostegno delle famiglie più in difficoltà: questi soldi verranno ripartiti tra i Comuni sul territorio e utilizzati per l’erogazione di buoni spesa una tantum da utilizzare nei supermercati, per l’acquisto di generi di prima necessità o per il pagamento di bollette. Ma non tutti hanno diritto a questo incentivo per le spese di Natale: vediamo quali sono i requisiti per l’accesso alla misura e come effettuare la domanda.

Buoni spesa per Natale: a chi sono destinati

Ogni Comune stabilisce i propri requisiti minimi per l’assegnazione dei bonus e le modalità per la loro erogazione (carte prepagate, voucher spesa…), ma certamente la propria situazione reddituale deve essere dimostrata attraverso dichiarazione ISEE; inoltre, i Comuni terranno conto anche del numero dei componenti del nucleo familiare, della presenza di minori a carico o di persone disabili. Per presentare richiesta per il sostegno, basterà visitare il sito Internet del proprio Comune: tutte le piattaforme amministrative locali hanno messo a disposizione un’area dedicata proprio alla compilazione delle domande per il bonus spesa “natalizio”.

@ MEF

Una misura, questa dei buoni spesa natalizi, particolarmente importante per sostenere le famiglie in difficoltà alle prese con i rincari di benzina, energia elettrica e generi di prima necessità: oltre a spendere più soldi in occasione delle festività natalizie, quest’anno le famiglie italiane dovranno pagare di più prodotti alimentari come pane, latte, caffè, frutta. Il sostegno del governo potrebbe quindi rappresentare un aiuto economico importante.

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Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze

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