Bonus 200 euro: l’Inps chiarisce i casi in cui bisogna restituire l’indennità

Nelle prossime settimane decine di migliaia di italiani riceveranno in automatico il bonus 200 euro. In una prima fase anche chi non rispetta i requisiti potrebbe ottenerlo, ma - a seguito delle verifiche da parte dell'Inps - sarà chiamato a restituirlo

Sono tantissimi i cittadini che a partire da luglio riceveranno il bonus 200 euro, introdotto dal Decreto Aiuti. Gran parte dei lavoratori, disoccupati e pensionati lo riceverà in automatico. Ma, attenzione, per essere beneficiari dell’indennità una tantum bisogna rispettare alcuni requisiti, fra cui il limite di reddito annuo pari a 35mila euro.

Nel caso in cui questi non siano soddisfatti, il bonus ottenuto deve essere restituito. L’Inps, infatti, concederà il contributo in via provvisoria e poi procederà con le verifiche sulla situazione dei beneficiari.

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Ma in quali situazioni il sostegno economico è a rischio restituzione? L’Inps ha chiarito questo punto nella circolare pubblicata sul sito il 24 giugno 2022. Nell’articolo 32, comma 5, del DL n. 50/2022, si legge:

“l’Ente erogatore procede alla verifica della situazione reddituale e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, provvede alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali.”

A essere presi in considerazione non saranno sono soltanto i requisiti legati al reddito (pari a un massimo di 35.000 euro percepiti nel 2021) ma anche i diversi trattamenti pensionistici.

Come chiarito dall’Inps, l’eventuale erogazione di somme in eccedenza “può riguardare non soltanto il caso in cui, dopo la prevista verifica, il soggetto risulti avere percepito nel 2021 un reddito superiore a 35.000 euro, ma anche l’ipotesi in cui il trattamento pensionistico che ha dato titolo al riconoscimento dell’indennità una tantum sia revocato o, comunque, tutte le circostanze in cui si accerti successivamente la non sussistenza del diritto a prescindere dal requisito reddituale”.

I controlli dell’Inps si concentreranno anche sul bonus che viene anticipato dai datori di lavori ai dipendenti del settore privato, che per averlo devono presentare all’azienda un’autocertificazione in cui dichiarano di essere in possesso dei requisiti richiesti. La restituzione dell’indennità può avvenire nel caso in cui il dipendente abbia percepito la somma da più datori di lavoro, se ha più di un contratto. Dopo le dovute verifiche, sarà l’Inps a comunicare all’azienda che il datore di lavoro ha percepito indebitamente i 200 euro, che dovranno essere restituiti.

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Bonus 200 euro: chi lo avrà in automatico

A ricevere l’indennità in maniera automatica dall’Inps saranno:

  • dipendenti pubblici
  • pensionati
  • coloro che percepiscono prestazione INPS (NASPI, disoccupazione agricola, percettori reddito di cittadinanza)

Bonus 200 euro: chi deve fare domanda

Invece, devono presentare la domanda attraverso il sito dell’Inps le seguenti categorie:

  • titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa
  • iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo
  • autonomi occasionali
  • domestici (colf e badanti)
  • stagionali, a tempo determinato e intermittenti (compresi i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo)
  • incaricati alle vendite a domicilio

Infine, i dipendenti privati devono presentare un’autodichiarazione al proprio datore di lavoro.

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Fonte: INPS

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