Scrub per il corpo: un terzo contiene siliconi o PEG

La rivista tedesca Okotest ha voluto analizzare 50 scrub per il corpo per vedere se contenevano ingredienti dannosi. Molti hanno ottenuto un buon risultato

Un nuovo test tedesco ha confrontato 50 scrub di marche diverse per scoprire all’interno della loro composizione l’eventuale presenza di sostanze dannose per la salute e l’ambiente. Ecco i risultati.

Il nuovo test della rivista tedesca Okotest ha voluto analizzare una serie di scrub per il corpo, prodotti di uso comune per eliminare la pelle morta che si trovano in vendita nei supermercati, discount ma anche farmacie e parafarmacie.

Gli scrub possono essere di 3 tipi differenti:

  • azione meccanica: ovvero utilizzano particelle abrasive vegetali, minerali o artificiali. Non molto indicati per chi ha la pelle sensibile.
  • effetto chimico: agiscono con l’aiuto di acidi della frutta o acido salicilico. Fanno si che le proteine si coagulino sulla pelle in modo che le cellule superficiali possano staccarsi. Sono più adatti per la pelle grassa.
  • peeling enzimatico: gli enzimi rimuovono delicatamente le cellule morte dalla pelle. Sono soluzioni particolarmente indicate per le pelli sensibili e impure.

Nello specifico il test ha preso a campione 50 scrub per il corpo, tra cui 15 prodotti cosmetici naturali certificati. La selezione comprende scrub al sale, scrub semi-solidi, creme o scrub doccia. Il prezzo varia da 76 centesimi a 33,60 euro per 200 millilitri.

La domanda di fondo del test era la seguente: questi prodotti oltre che efficaci sono anche privi di inquinanti e rispettosi dell’ambiente?

Precedentemente per garantire l’effetto levigante dello scrub si utilizzavano soprattutto le microplastiche, piccolissime particelle solide di plastica. Fortunatamente, considerando i danni che queste sostanze stanno facendo all’ambiente, la gran parte dei produttori ha, nel tempo, deciso di eliminarle. Secondo quanto confermato dal test, sostanze come polietilene, polipropilene o nylon non vengono più utilizzate.

Da allora si scelgono piuttosto ingredienti come zucchero, sale, silice o componenti vegetali. I semi di albicocca o di mandorle, il caffè e il bambù sono comunemente usati. La conclusione quindi sarà che gli scrub per il corpo sono ora più rispettosi dell’ambiente? Non necessariamente, afferma Okotest, perché “senza microplastica” non vuol dire in assoluto “privo di plastica”.

© New Africa/Shutterstock

I risultati del test e le sostanze critiche individuate in alcuni scrub

Iniziamo subito col dire che 25 scrub corpo hanno ottenuto un “molto buono” come punteggio e che tra i vincitori del test vi sono alcuni cosmetici naturali, ma anche 10 scrub tradizionali.

Solo 6 scrub hanno ottenuto invece il giudizio di scarso, questi includono però marchi noti come Yves Rocher e Nivea (con una referenza non commercializzata in Italia). I problemi principali riscontrati nei prodotti considerati peggiori sono composti plastici solubili, fragranze problematiche oltre che polietilenglicoli e loro derivati (PEG).

Come già detto, il fatto che non vi siano microplastiche non significa che i prodotti siano effettivamente privi di plastica. Un terzo degli scrub, infatti, secondo la rivista contiene siliconi o altri polimeri sintetici.

Come sappiamo, un po’ come le microplastiche, anche i composti plastici solubili danneggiano l’ambiente. Inquinano il suolo e l’acqua perché hanno scarsa biodegradabilità e, anche se la gran parte viene filtrata negli impianti di depurazione, rimangono comunque nell’ambiente.

Oltre ai composti plastici solubili, la rivista sottolinea la presenza in alcuni scrub di fragranze che possono essere dannose per la salute. Tra queste il Lilial che si trova in cinque scrub per il corpo (Palmolive, Ahava Cosmetics, Nivea, Dove e Hildegard Braukmann), un profumo che può compromettere la fertilità; e una fragranza di muschio artificiale trovata negli scrub Palmolive, Kiehl e Ahava (quest’ultimo prodotto è stato considerato particolarmente negativo proprio per le fragranze, contiene anche l’idrossicitronellale).

Lo scrub allo zucchero di canna di Sephora contiene invece paraffine. I composti ottenuti dal petrolio lasciano una sensazione di pelle apparentemente bella ma non si integrano nell’equilibrio dell’epidermide come fanno oli e grassi naturali. E, cosa ancora peggiore, come sottolinea il test, le paraffine se non sono ben trattate e pulite possono contenere i MOAH (trovati dai laboratori sempre nel prodotto di Sephora), idrocarburi degli oli minerali che possono favorire il cancro.

Anche l’azienda Yves Rocher non esce bene dal test. Il suo scrub ai semi di albicocca contiene formaldeide, sostanza che irrita le mucose anche in piccole quantità, può scatenare allergie e sulla quale vi è il sospetto di cancerogenicità. Proprio per la presenza di questa sostanza, lo scrub Yves Rocher è l’unico di tutto il test che è stato declassato di 4 posizioni ed è finito all’ultimo posto.

19 scrub contengono poi composti PEG, polietilenglicoli o loro derivati, sostanze controverse che possono rendere la pelle più permeabile agli agenti estranei.

I migliori scrub e i peggiori

Tra gli scrub migliori secondo il test troviamo:

  • Scrub Rossmann al Caffè organico
  • Scrub corpo Alverde Coffee Scrub
  • Scrub doccia Annemarie Börlind per la cura del corpo
  • Balea Beauty Secrets Peeling al Sale del Mar Morto
  • Benecos Natural Shower Scrub Albicocca e Sambuco
  • Bergland-Pharma Scrub alle erbe alpine
  • Scrub esfoliante per il corpo Birkenstock Natural Skin Care
  • Xrocket Body Boom Caffè Peeling Mango
  • Dresdner Essenz Original Sauna Peeling sale e pompelmo rosa
  • H&M Conscious Ginger/Vetiver Body Scrub
  • Rossmann Scrub doccia Isana Grapefruit Love
  • Crema Kneipp Coccole e peeling all’olio
  • Scrub doccia Lavera Smooth Skin
  • Scrub doccia energizzante Nonique
  • Eurobio Lab Scrub biologico al lampone e zucchero biologico
  • Ritual of Happy Buddha Sweet Orange & Cedar Wood
  • Sensena Peeling delicato di noce e fico
  • Tautropfen peeling corpo al sale marino
  • Farmacia Müller Scrub doccia Terra Naturi Papaya e Mango
  • The Body Shop Mango Exfoliating Sugar Body Scrub
  • Scrub corpo Urtekram alla lavanda
  • Waltz 7 doccia mousse al caffè peeling al cioccolato espresso
  • Scrub doccia betulla Weleda
  • Rossmann Wellness & Beauty of Lomi Lomi

Con punteggio “buono” troviamo tra gli altri:

  • L’Occitane Amande Pate Delice – peeling corpo alle mandorle
  • Scrub doccia Lush Easy Peeler

Mentre un sufficiente ottengono:

  • Biotherm Bath Therapy scrub corpo
  • Douglas Essential Scrub corpo esfoliante Smooth & Supple
  • Garnier Oil Beauty scrub nutriente

Tra i peggiori invece segnaliamo:

  • crema peeling doccia Nivea care (non commercializzata in Italia)
  • Peeling per gel doccia Palmolive Aroma Sensations Mineral Massage
  • Yves Rocher Gommage Végétal alla polvere di noccioli di Albicocca

Occhio sempre all’INci quando acquistiamo un cosmetico e ricordiamo che lo scrub è uno dei prodotti più facili da produrre e autoprodurre, bastano anche due ingredienti:

Fonte: Oekotest 

 

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