Basta cavie da laboratorio! Anche l’Europarlamento chiede di abbandonare la sperimentazione animale

Il Parlamento Ue esorta a mettere fine alla sperimentazione animale. Approvata risoluzione, dove si chiede il ricorso a metodi alternativi

È il momento di ridurre il più possibile la sperimentazione animale fino a mettere definitivamente la parola fine (si spera una volta per tutte) su questa crudele pratica. Questa volta l’esortazione arriva dall’Europarlamento, che chiede il ricorso a metodi alternativi e non cruenti nel mondo della ricerca. Con la risoluzione adottata oggi nella seduta plenaria del Parlamento europeo (con 667 voti a favore e 4 contrari) si chiude un lungo dibattito iniziato lo scorso luglio. Adesso la palla passerà alla Commissione europea, che avvierà un percorso che dovrebbe portare all’adozione di nuove norme a tutela degli animali.

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Le richieste inserite nella risoluzione

Nel documento elaborato a Strasburgo si ammette che la sperimentazione tradizionale condotta sugli animali ha portato fino ad oggi a importanti risultati, specialmente in campo medico e farmaceutico.

“Le precedenti sperimentazioni animali hanno contribuito a compiere progressi nello sviluppo di cure per le patologie della salute umana, nonché di dispositivi medici, anestetici e vaccini sicuri, compresi i vaccini contro la COVID-19, e hanno altresì svolto un ruolo nella salute degli animali” si legge nel testo.

Tuttavia, l’orientamento degli eurodeputati è stato chiaro: serve un impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti, a partire proprio dai legislatori e dai governi, affinché vi siano le condizioni per il superamento di quella che un tempo veniva definita “vivisezione”.

L’obiettivo è dunque quello della “graduale eliminazione attiva mediante la riduzione, il perfezionamento e la sostituzione delle procedure su animali vivi a fini scientifici  accelerando lo sviluppo dei metodi, delle tecnologie e degli strumenti alternativi non basati sugli animali”, secondo un “calendario chiaro e ambizioso e un elenco di tappe intermedie al fine di incentivare i progressi”. La risoluzione Ue sottolinea che il settore privato può essere direttamente coinvolto nel piano, in particolare le imprese disposte a passare a modelli non basati su animali, nonché le start-up che li sviluppano e perfezionano.

Il testo della risoluzione sottolinea che nel 2017 sono stati dichiarati 9,58 milioni di usi di animali a fini scientifici; che lo scopo principale era la ricerca (69%), seguita dall’uso a fini regolamentari per rispondere a requisiti legislativi (23%) e dalla produzione ordinaria (5%); che la maggior parte delle sperimentazioni effettuate a fini regolamentari riguardava i medicinali per uso umano (61%), seguita dai medicinali per uso veterinario (15%) e dai prodotti chimici industriali (11%); che i primati non umani sono stati utilizzati per tali sperimentazioni in alcune parti dell’UE e che molti altri tipi di animali sono utilizzati a fini scientifici ogni anno; che in un solo anno vengono allevati e abbattuti 12 milioni di animali destinati alla sperimentazione animale, senza che siano utilizzati in esperimenti reali.

I parlamentari europei hanno chiesto che siano messi a disposizione finanziamenti sufficienti a medio e lungo termine per garantire lo sviluppo, la convalida e l’introduzione rapidi di metodi di sperimentazione alternativi, anche attraverso maggiori finanziamenti nell’ambito di Orizzonte Europa. – commenta il presidente dell’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), Massimo Comparotto. – I deputati affermano inoltre che scienziati, ricercatori e tecnici devono essere formati all’utilizzo di modelli avanzati non animali e alla condivisione delle migliori pratiche.

Ci auguriamo che presto si passi dalle parole ai fatti e che le aziende, a partire dalle cause farmaceutiche (che in alcuni casi ricorrono alla sperimentazione persino sui cani) si adeguino a quanto richiesto dall’Europarlamento.

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Firma l’Iniziativa dei Cittadini Europei per porre fine alla sperimentazione animale!

In tutta Europa sono ancora quasi 11 milioni gli animali usati nei laboratori di ricerca, 600.000 solo in Italia, nonostante dal 2013 siano in vigore molte limitazioni a livello europeo. Gli esperimenti sono spesso invasivi e comportano sempre dolore per gli animali coinvolti. Cani, gatti, primati, topi, porcellini d’india, pesci e tante altre specie, vengono impiegati non solo nella cosiddetta “ricerca di base”, ma in un grande numero di test purtroppo ancora obbligatori per legge, nonostante tutte le evidenze scientifiche dimostrino che la vera ricerca passa attraverso l’uso di test sostitutivi, più moderni e più efficaci.

Per dire basta a questa crudeltà, ancora molto diffusa soprattutto nel settore cosmetico, la LAV (Lega Anti Vivisezione) ha lanciato un’Iniziativa dei Cittadini Europei insieme ad altre organizzazione animaliste europee.

Il divieto di prodotti cosmetici testati sugli animali era la promessa di un’Europa in cui gli animali non avrebbero più sofferto né sarebbero morti per produrre cosmetici; una promessa infranta – spiegano i promotori  – Le autorità infatti continuano a richiedere che gli ingredienti utilizzati nei prodotti cosmetici vengano sperimentati sugli animali, in contrapposizione con le aspettative e i desideri dei cittadini e le intenzioni dei legislatori. Eppure mai prima d’ora abbiamo avuto strumenti tanto potenti da garantire la sicurezza senza l’impiego di animali, né l’occasione d’oro di rivoluzionare la protezione umana e ambientale.
Per superare questa pratica, fonte di terribili sofferenze per gli animali, i promotori dell’ICE si rivolgono alla Commissione Ue, esortandola a Commissione ad adottare i seguenti provvedimenti:
  • proteggere e rafforzare il divieto di sperimentazione sugli animali per i prodotti cosmetici: modificare la legislazione per proteggere i consumatori, i lavoratori e l’ambiente affinché in nessun caso e per nessun motivo gli ingredienti cosmetici siano sperimentati su animali;
  • trasformare il regolamento UE sulle sostanze chimiche: garantire la protezione della salute umana e dell’ambiente senza aggiungere nuovi requisiti che implichino la sperimentazione animale per le sostanze chimiche
  • ammodernare la scienza nell’UE: impegnarsi per una proposta legislativa che metta a punto una tabella di marcia per la progressiva eliminazione della sperimentazione animale nell’UE prima della conclusione dell’attuale legislatura
Finora sono state raccolte circa 122mila adesioni, ma l’obiettivo da raggiungere è 1 milione di firme. C’è tempo fino al 31 agosto 2022 per firmare.

Per partecipare all’ICE CLICCA QUI

Fonti: Europarlamento/OIPA/LAV

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