Quali sport o attività extrascolastiche sono più adatte a tuo figlio? I consigli della psicologa prima di iscriverli

Quale sport far fare a tuo figlio in base alle sue attitudini ? Come scegliere l'attività extrascolastica più appropriata in base ai gusti, carattere e quali sono i benefici ?

Calcio o danza? Piano o nuoto? Circo o inglese? Con tutte le diverse opzioni esistenti, scegliere l’attività extrascolastica per i nostri figli può essere una decisione difficile. Ma cosa dovremmo considerare noi genitori al momento della scelta? Quanto tempo dedicargli? A queste e ad altre domande risponde la psicologa e psicoterapeuta Tatiana Fabrianesi.

Scegliere lo sport e l’attività extrascolastica insieme ai nostri figli

bambini felici

varunalight/123rf

Per prima cosa, scegliere l’attività extrascolastica è una decisione di squadra, non dobbiamo mai imporci, ma sentire i nostri figli e tenere conto dei loro gusti e delle loro preferenze. Se partecipano alla scelta con desiderio ed entusiasmo i benefici si incrementeranno ancora di più.

Il bambino deve essere partecipe della scelta, non obbligato a fare una attività che lui non condivide o peggio ancora che non gli piace. Gli creerebbe frustrazione o ansia solamente perché piace a noi o perché pensiamo sia più adatta a lui. È fondamentale che la scelta sia condivisa”, ci spiega la dottoressa Fabrianesi.

Considerare la personalità e le attitudini dei bambini

I gusti dei propri figli non sono l’unica cosa da tenere presente, bisogna prendere in considerazione anche di scegliere un’attività extrascolastica che favorisca il loro sviluppo e la loro formazione. Per farlo dobbiamo valutare le opzioni in base alla personalità e alle attitudini dei nostri figli, in modo tale da selezionare quelle che li aiuteranno maggiormente ad acquisire nuove abilità o padroneggiare quelle che già possiedono.

Da prendere in considerazione come base per fare una un’attività extrascolastica sono il carattere, la personalità del bambino e l’inclinazione. Inoltre, l’attività deve essere adatta ai bambini altrimenti diventa frustrante e controproducente”, ci spiega la specialista aggiungendo che “tutte le attività contribuiscono allo sviluppo dei bambini, tuttavia è importante scegliere tenendo conto delle loro attitudini”.

A questo proposito, ad esempio, consiglia:

  • Per i timidi o insicuri: la loro preoccupazione o il loro spavento è il confronto con l’altro, per questo sarebbe meglio iniziare con un’attività in piccoli gruppi o – in base al grado di insicurezza – individuale, in modo tale da aiutarlo a coltivare l’autostima, per poi inserirlo in un gruppo più grande. Gli sport di squadra e le attività di gruppo – come danza, teatro, calcio o basket – incoraggiano il lavoro di squadra, il rispetto e la tolleranza, possono aiutarli a fare nuove amicizie e superare paure, nonché scaricare tensioni.
  • Per gli iperattivi: Per esercitare l’autocontrollo, la fiducia in sé stessi e lo sviluppo motorio, le arti marziali, il nuoto, il tennis o l’equitazione sono gli sport più appropriati perché rappresentano un ottimo trattamento contro l’iperattività e l’aggressività aiutando a scaricare energia e padroneggiare gli impulsi. Inoltre sono delle attività “quasi individuali” con cui aiutiamo i bambini a mantenere la concentrazione, ma all’interno di un contesto di un gruppo, favorendo così anche la socializzazione e il rispetto delle regole.

Ascoltare le esigenze familiari

Altrettanto fondamentale, spesso sottovalutato, è l’organizzazione e la disponibilità famigliare nella quotidianità. Sicuramente questo è un fattore che riguarda molto la praticità, ma le esigenze dei membri della famiglia che si trovano ad affrontare l’attività vanno valutate per evitare di sovraccaricarsi di impegni che poi non siamo in grado di portare a termine e che rischiano di diventare faticosi e frustranti sia per il genitore che per il bambino.

Ad esempio: vogliamo assolutamente che nostro figlio faccia equitazione, ma non fanno equitazione vicino a casa quindi ci mettiamo un’ora ad arrivare là, così ci rendiamo conto che la cosa diventa veramente impossibile, snervante e stancante tutte le volte. Perché sovraccaricarsi di tutto questo se poi è difficile portare questo impegno a termine? Questo andrà poi a discapito del bambino”.

Attività extrascolastiche, quante e per quante ore?

Sebbene apportino diversi benefici, tenere un bambino impegnato in tante attività extrascolastiche, dal lunedì al sabato, è un errore. Ricordiamoci che dovrà anche studiare per gli esami, fare i compiti, riposarsi e giocare con gli altri bambini. Se riempiamo tutto il suo tempo, le sue prestazioni saranno peggiori, provocandogli stress, stanchezza e ansia.

Sovraccaricarlo cinque o più volte alla settimana è controproducente, non va bene, perché il bambino si stanca tanto e poi non ce la fa a rendere da altri punti di vista. Adesso c’è un sovraccarico molto forte nei bambini probabilmente alimentato dalle aspettative dei genitori”, specifica la specialista, indicandoci che gli impegni dovrebbero essere al massimo di 3 – 4 ore a settimana, lasciando sempre spazio al gioco libero dei bambini.

I benefici delle attività extrascolastiche

Secondo una ricerca pubblicata sulla Piattaforma europea per investire nell’infanzia (EPIC), le attività extrascolastiche apportano diversi benefici ai bambini, che possono essere raggruppati in tre categorie principali:

  • Rendimento scolastico: queste attività portano ad atteggiamenti più positivi nei confronti della scuola e ad una maggiore motivazione accademica, oltre a ridurre l’assenteismo scolastico.
  • Abilità sociali ed emotive: migliorano la percezione di sé, riducono i comportamenti negativi, aumentano l’autostima e diminuiscono l’uso di droghe o altri comportamenti a rischio. Inoltre hanno un impatto positivo sulle capacità comunicative.
  • Risultati comportamentali: contribuiscono a sviluppare migliori relazioni con i coetanei, combattere l’ansia, favorire l’autogestione e migliorare le competenze sociali.

Inoltre partecipare ad attività extrascolastiche stimola l’inclusione sociale, infatti diminuisce il sentimento di solitudine, aumenta l’autostima e migliora la salute fisica e mentale in un contesto di appartenenza ad un gruppo e ad una comunità.

Il ruolo dei genitori

Il ruolo del genitore non finisce con la selezione, anzi. Oltre ad aiutarli e indirizzarli verso l’attività scelta insieme a loro, dobbiamo supportarli durante il percorso, rispettando sempre i loro spazi.

I genitori hanno un ruolo importante perché devono mantenere un atteggiamento positivo verso il bambino aiutandolo a promuovere la fiducia nelle sue capacità e nelle sue potenzialità, ma allo stesso tempo deve riconoscere quando ci sono degli insuccessi. Questi non vanno negati, ascoltare le emozioni che sta vivendo in quel momento ci permette di lavorare anche poi sulla frustrazione, che non deve essere mai sminuita. Parlarne crea consapevolezza”, ci chiarisce la Fabrianesi.

Bene! Ora sappiamo cosa prendere in considerazione prima di scegliere l’attività extrascolastica dei nostri figli. Godetevi questi momenti, osservando come crescono, si sviluppano e acquisiscono nuove competenze, facendo qualcosa che gli da serenità e li diverte per davvero!

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