Stop all’olio di palma: due bambini lanciano la petizione contro Starbucks

Olio di palma, è ora di dire basta. Lo chiedono anche i bambini. Le aziende alimentari proseguono nella sua produzione e le catene di ristorazione di tutto il mondo acquistano normalmente prodotti che lo contengono. Tra di esse troviamo Starbucks che, nonostante il proprio impegno sul fronte del sociale, prosegue ad acquistare olio di palma proveniente da fonti non sostenibili. La conseguenza? L'abbattimento delle foreste e la scomparsa dell'habitat naturale di numerose specie animali.

Olio di palma, è ora di dire basta. Lo chiedono anche i bambini. Le aziende alimentari proseguono nella sua produzione e le catene di ristorazione di tutto il mondo acquistano normalmente prodotti che lo contengono. Tra di esse troviamo Starbucks che, nonostante il proprio impegno sul fronte del sociale, prosegue ad acquistare olio di palma proveniente da fonti non sostenibili. La conseguenza? L’abbattimento delle foreste e la scomparsa dell’habitat naturale di numerose specie animali.

Abi e Bryce, due giovanissimi attivisti, hanno deciso di lanciare una petizione contro l’impiego di olio di palma da parte di Starbucks, spiegando le gravi conseguenze ambientali della sua produzione. La popolazione degli orango si è dimezzata dal 1992 ad oggi. Ciò è stato provocato per la maggior parte dalla distruzione delle foreste – che in Indonesia proseguono a bruciare – per fare spazio alle piantagioni di palma da olio.

Alcune aziende hanno promesso un cambiamento per il futuro. Quando avverrà realmente, potrebbe essere ormai troppo tardi. Gli orango selvatici, di questo passo, rischiano l’estinzione entro pochi anni. Abi e Bryce hanno iniziato la propria missione dal quartiere generale di Starbucks, a Seattle, per trasmettere un messaggio molto chiaro: stop all’utilizzo di olio di palma contenuto nei prodotti da forno serviti nei punti di ristoro della catena.

I giovanissimi attivisti sperano di diffondere una maggiore sensibilità sul tema della deforestazione legata alla produzione di olio di palma grazie ad una vasta raccolta di firme da effettuare attraverso una petizione internazionale. L’impegno nella protezione degli orango vedrà il proprio culmine il prossimo 19 agosto, in occasione del World Orangutan Day.

La maggior parte della produzione di olio di palma – almeno l’80% – avviene in Indonesia e in Malesia, dove il 50% delle foreste originarie è stato sostituito da piantagioni di palme da olio, dando così origine al più rapido declino della biodiversità mai avvenuto in tutto il mondo. Ogni ora, una superficie di foresta pluviale pari a 300 campi da football viene rasa al suolo per fare spazio alla coltivazione di palme da olio. La scomparsa delle foreste pluviali ha conseguenze negative sia sugli animali che sull’ecosistema, oltre che per le popolazioni locali. La situazione è ormai insostenibile. Continuiamo a boicottare i prodotti che contengono olio di palma e firmiamo la petizione.

Firma qui la petizione per dire stop all’olio di palma e salvare gli orango.

Marta Albè

Fonte foto: ibtimes.com

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