Mense scolastiche: più frutta, verdura e cibo locale. Le 4 proposte della UE

Frutta, verdura e cibo locale nelle scuole. La Commissione Agricoltura dell’UE si è espressa a favore della sana alimentazione. Secondo gli eurodeputati, l’Unione Europea deve investire di più per promuovere il mangiar sano e il consumo di prodotti locali tra i bambini e nelle mense scolastiche.

Frutta, verdura e cibo locale nelle scuole. La Commissione Agricoltura dell’UE ha presentato delle nuove proposte alimentari per le scuole. Secondo gli eurodeputati, l’Unione Europea deve investire di più per promuovere il mangiar sano e il consumo di prodotti locali tra i bambini e nelle mense scolastiche.

Una dieta equilibrata, incentrata su prodotti locali e di stagione, viene descritta come la base per mantenere una buona salute. Il consumo di frutta e verdura a parere della Commissione Agricoltura sarebbe calato tra i cittadini europei, con conseguenze negative. Tra gli alimenti salutari di cui è calato il consumo europeo la Commissione Agricoltura inserisce anche il latte, che in realtà rappresenta un prodotto molto discusso proprio dal punto di vista del benessere. I nutrizionisti di Harvard, ad esempio, hanno eliminato latte e derivati dalla loro guida per l’alimentazione sana.

L’obiettivo delle nuove regole prospettate dalla Commissione Agricoltura riguarda sia i cibi che effettivamente saranno serviti nelle scuole, sia la necessità di educare meglio i bambini alle buone e sane abitudini alimentari. Gli emendamenti alla legislazione proposti dalla Commissione Agricoltura sono stati accolti con 32 voti a favore, 6 contrari e 7 astensioni.

Viene sottolineato che il consumo di frutta, verdura e latte continua a scendere in tutta Europa. Più di 20 milioni di bambini sono in sovrappeso e gli adolescenti consumano in media solo dal 30% al 50% della dose giornaliera raccomandata di frutta e verdura.

La Commissione Agricoltura chiede dunque di:

1) Ampliare l’elenco dei prodotti alimentari che possono beneficiare di un finanziamento UE includendo prodotti lattiero-caseari locali come lo yogurt, formaggi e latticini (purché non aromatizzati e che non contengono frutta, noci o cacao); questi prodotti vengono descritti come “con comprovati effetti benefici per la salute dei bambini”.

2) Destinare il 10% – 20% dei finanziamenti UE che gli Stati Membri ricevono per le attività didattiche alla promozione di sane abitudini alimentari, con visite alle aziende agricole e distribuzione occasionale di specialità locali come prodotti ortofrutticoli trasformati (purché non contengono zuccheri aggiunti, grassi, sale o dolcificanti), miele, olive e frutta secca.

3) Destinare ulteriori 20 milioni di euro all’anno per le misure riguardanti il latte, portando il finanziamento annuale per il latte e i prodotti lattiero-caseari fino a 100 milioni di euro, con 150 milioni di euro per la frutta e la verdura.

4) Dare inizio ad una più equa distribuzione dei fondi europei tra i Paesi membri, fissando criteri fondamentali per l’intero schema. Per il latte dedicato ai bambini verrebbe richiesto all’Unione Europea un nuovo contributo annuale.

La serie di emendamenti al progetto di legge approvato dalla Commissione Agricoltura dovrebbe essere esaminata dalla Camera durante la sessione plenaria del prossimo 27 maggio a Bruxelles.

La promozione di latte e latticini nelle scuole è iniziata nel 1977, il programma sulla frutta è stato introdotto nel 2007. Queste nuove misure, con particolare riferimento alla promozione di latte e derivati, pensano realmente alla salute dei bambini o rappresentano mere manovre economiche?

Marta Albè

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