Le mense scolastiche non soddisfano gli italiani. E da ora ogni 3 mesi i Nas vanno nelle scuole

Un italiano su 5 non si fida delle mense: per loro è assolutamente importante vigilare sull’alimentazione, dal momento che hanno una valutazione negativa dei pasti serviti nell’ora di refezione.

Mense scolastiche: quanto siamo contenti dei pasti che servono nelle scuole dei nostri figli? Non molto e lo dicono anche i dati di Coldiretti.

Secondo l’Associazione, infatti, un italiano su 5 non si fida delle mense: per loro è assolutamente importante vigilare sull’alimentazione, dal momento che hanno una valutazione negativa dei pasti serviti nell’ora di refezione. Il 42%, invece, ritiene il servizio mensa appena sufficiente.

È quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata in seguito all’annuncio del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin sui controlli dei carabinieri dei Nas nelle scuole italiane per verificare la qualità dei cibi.

Non è un caso che l’83% – sottolinea la Coldiretti – ritenga che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani, non solo per la salute attuale ma anche per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare. Solo il 13%, al contrario, ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più. In ogni caso, dicono da Coldiretti, il 52% degli italiani considera il costo delle mense scolastiche adeguato, mentre per il 25% è eccessivo.

Per assicurare il miglior rapporto prezzo/qualità ma anche per educare le nuove generazioni la Coldiretti sollecita a privilegiare nelle mense scolastiche i cibi locali a km zero che valorizzino le realtà produttive locali e riducano i passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni.

Secondo l’ultima indagine del 2014 di Cittadinanzattiva, il 50% dei bambini al di sotto dei 14 anni mangia a scuola ogni giorno. Di media, ogni alunno, durante tutto il ciclo della scuola dell’obbligo, consuma circa 2mila pasti a scuola, comprese le merende. Per questo motivo, si stima che ogni anno a scuola si consumino 380 milioni di pasti, per un fatturato annuo di circa 1,3 miliardi di euro. Se da un lato, poi, sono molte le aziende che forniscono questi pasti, sono solo 15 quelle che ne forniscono circa la metà. Rispetto ai prodotti alimentari usati quotidianamente, circa il 76% delle mense del campione rispetta la stagionalità dei prodotti, mentre nel 38% dei casi non si utilizzano prodotti bio. Nell’82% delle scuole, infine, si garantiscono diete speciali per motivi di salute, e per motivi religiosi nel 54% dei casi.

I controlli

Un controllo trimestrale dei Nas per fare il punto della situazione: il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, annuncia così dei “controlli a campione” nelle scuole italiane “per verificare se la qualità dei cibi richiamati nelle diete sia consono con la qualità garantita ai nostri bambini”.
Si tratta di indagini che hanno preso piede dalle segnalazioni dei genitori che si lamentavano della qualità delle mense scolastiche e riguardano la qualità del cibo offerto ai bambini ma anche le scelte dei tipi di cibo che vengono utilizzati nelle diete a seconda della fascia di età.

Germana Carillo

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