Latte in polvere contaminato: meno 3-MCPD ma ancora glicidolo in alcune marche analizzate da un nuovo test

Quando le mamme, per diversi motivi, non possono allattare al seno devono ricorrere al latte in polvere. Ma in questo ingrediente, che dovrebbe essere assolutamente privo di inquinati, sono state invece più volte individuate sostanze controverse. Ora un nuovo test fa il punto della situazione, mostrando una situazione in miglioramento.

La rivista svizzera K-Tipp ha fatto esaminare da un laboratorio specializzato 10 confezioni di latte in polvere di diverse marche. Gli esperti sono andati alla ricerca in particolare di 3-MCPD e glicidolo, sostanze che si formano quando vengono riscaldati i grassi e gli oli necessari per la produzione del latte in polvere. Il primo può provocare danni agli organi mentre il secondo è un “probabile cancerogeno”.

Nel test è stata determinata l’attuale assunzione giornaliera tollerabile (TDI) di inquinanti specificata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Nei prodotti presi a campione, specifica subito la rivista, nessuno dei prodotti ha superato il TDI.  Ma questo non vuol dire che tracce di queste sostanze non siano state effettivamente trovate.

I risultati

I risultati del test sono stati confortanti: K-Tipp scrive infatti che il latte in polvere per bambini attualmente contiene meno inquinanti (in particolare  3-MCPD) rispetto al passato. Nel 2017 la stessa rivista aveva effettuato un’indagine simile scoprendo una contaminazione ben peggiore. (Leggi anche: Latte artificiale contaminato dal 3-MCPD -LE MARCHE).

Il valore 3-MCPD più basso è stato riscontrato nel latte Pre 1 Classic di Bimbosan (considerato dunque il prodotto migliore del test) mentre agli ultimi posti troviamo, segnalati in rosso, Hipp Pre Bio Combiotik, Nestlé Beba Optipro Pre e il Nesté Beba Optipro, penalizzati in quanto il laboratorio ha individuato al loro interno piccole quantità di glicidolo.

Non esiste un valore di tolleranza per il glicidolo e dato che i neonati sono particolarmente sensibili agli inquinanti, la rivista ha deciso di svalutare i prodotti che lo contenevano sia pure in piccolissime dosi ed entro i limiti di legge, come ci hanno tenuto a precisare sia Nestlé che Hipp.

Nella seguente tabella trovate tutta la classifica.

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@K-Iipp

Fonte: K-Tipp

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