Bimbi prematuri mai soli: a Roma le cullette hitech visibili via smartphone

Neonati ricoverati in terapia intensiva, lontani quasi tutto il giorno da mamma e papà. Ma in aiuto dei genitori a Roma arriva la tecnologia. Le cullette dell'ospedale Fatebenefratelli sull'Isola Tiberina a Roma potranno essere viste e monitorate via smartphone grazie a un nuovo servizio.

Neonati ricoverati in terapia intensiva, lontani quasi tutto il giorno da mamma e papà. Ma in aiuto dei genitori a Roma arriva la tecnologia. Le cullette dell’ospedale Fatebenefratelli sull’Isola Tiberina a Roma potranno essere viste e monitorate via smartphone grazie a un nuovo servizio.

L’ospedale romano à il primo a sperimentare questa soluzione, in collaborazione con Philips. In questo modo la terapia intensiva neonatale (TIN) sarà accessibile 24 ore al giorno ai genitori.

Si tratta di una parte del progetto di rinnovamento e potenziamento dell’Unità di TIN dell’ospedale romano, dando vita a un vero e proprio modello di Family-Centered Care (FCC), in cui la famiglia è al primo posto insieme alla salute dei bambini.

La tecnologia “Screen to screen” consiste in un sistema video protetto che permette ai genitori di controllare anche da casa il loro bambino e sapere come sta in qualunque momento, avendo a disposizione anche i parametri generali. Su ogni incubatrice infatti è applicato un piccolo apparecchio che permette ai genitori di collegarsi dal proprio smartphone o tablet per vedere i loro piccoli.

Non solo mamma e papà. Di solito, la terapia intensiva neonatale ha un accesso limitato, sia in termini di persone che di tempo. Con questa innovazione, anche i nonni e gli altri parenti, su apposito invito dei genitori, potranno condividere il collegamento tramite un link a scadenza temporale, di circa 20 minuti.

Ogni anno al Fatebenfratelli dell’isola Tiberina si assistono circa 600 bambini, di cui 400 prematuri.

“Una cura a 360°, dunque, che coinvolgerà in un unico processo bambini, familiari, medici e personale sanitario, attraverso un approccio integrato che pone la famiglia al centro, bilanciando il benessere emotivo dei pazienti e dei loro cari con la massima qualità clinica” si legge nel comunicato ufficiale.

Dario Gaeta, Direttore Amministrativo della Struttura ospedaliera, aggiunge: “Questo progetto rappresenta un’opportunità concreta di co-creare una soluzione integrata e sostenibile, in grado di combinare l’efficienza con la migliore assistenza clinica possibile e la sensibilità necessaria in un ambiente come la TIN”.

Piccoli eroi, messi a dura prova fin dalla nascita. Ma adesso mamma e papà potranno avere uno strumento in più. Un piccolo ma significativo conforto, fornito dalla tecnologia.

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Francesca Mancuso

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