Dimmi da che lato culli il tuo bambino e ti dirò che madre sei (e come crescerà tuo figlio)

Ad ogni mamma viene istintivo cullare neonati e bambini per farli addormentarli o calmarli. Ma quale sarebbe il lato migliore per farlo? Secondo un recente studio quello sinistro, collegato ad un più ricco sviluppo cerebrale e a rapporti sociali migliori.

Ad ogni mamma viene istintivo cullare neonati e bambini per farli addormentarli o calmarli. Ma quale sarebbe il lato migliore per farlo? Secondo un recente studio, quello sinistro, collegato ad un più ricco sviluppo cerebrale e a rapporti sociali migliori.

Sembra che le mamme preferiscano cullare i propri bambini proprio dal lato sinistro, è ciò è noto fin dagli anni ’60 quando alcune ricerche avevano notato proprio questo particolare, vero soprattutto nei primi mesi di vita dei neonati.

Oggi due nuovi studi, condotti da un team di ricerca dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti coordinato dal Prof. Luca Tommasi, hanno approfondito la questione aggiungendo degli interessanti tasselli in più.

Negli ultimi anni,  alcuni studi hanno ipotizzato che vi sia un collegamento tra il cullare i neonati sul lato sinistro e il benessere psicologico della madre e del bambino. Il lato in cui culla o tiene in braccio il proprio bambino, può fornire informazioni interessanti in primis proprio sulla madre.

“Una valutazione semplice e non invasiva del lato in cui viene cullata una bambola potrebbe rivelarsi uno strumento clinico (da affiancarsi ad altri) utile nei protocolli diagnostici per determinare la qualità dello stato affettivo e delle relazioni sociali, quantomeno nelle donne”, spiega il Dr. Gianluca Malatesta, coautore di entrambi gli studi,.

Le mamme depresse tengono i bambini maggiormente a destra

In un primo studio, i ricercatori dell’Università di Chieti hanno preso a campione 50 giovani madri sottoponendole ad un test di immaginazione e ad un’indagine retrospettiva sulle foto dei propri album di famiglia. Si è visto così che le mamme con livelli di depressione più alti tenevano i bambini maggiormente a destra, mentre le mamme con livelli di empatia più alti tenevano i bambini tendenzialmente a sinistra. Si tratterebbe, a loro dire, di un indicatore clinico della capacità della madre di sintonizzarsi a livello emotivo con il proprio bambino.

Con il lato sinistro, migliore stile di attaccamento

In un secondo studio poi, il gruppo di ricerca ha preso a campione 300 donne chiedendo loro di tenere in braccio un bambolotto e, in relazione al lato che preferivano, sono stati valutati i loro stili di attaccamento nei confronti della propria madre e del proprio partner. Migliori se le donne prediligevano il lato sinistro.

Secondo il Prof. Tommasi i risultati di questi studi, valutati nel complesso, ci forniscono informazioni importanti anche sui neonati, in particolare sul loro sviluppo cerebrale e sulle loro competenze sociali ed emozionali. L’esposizione neonatale a determinati stimoli è infatti fondamentale per la loro crescita.

La tendenza di cullare o tenere in braccio i neonati a sinistra è tipica anche di alcuni primati ma, mentre in passato si riteneva questo un istinto materno innato dovuto al fatto che su quel lato si trova il cuore, oggi tale convinzione è stata smentita.

Lo stesso vale per l’idea che tenere il piccolo a sinistra sia dovuto al fatto che, in questo modo, la mamma possa avere la mano destra libera (solitamente quella dominante) per fare altre cose. È stato notato, infatti, che anche le mamme mancine preferiscono tenere i bambini comunque a sinistra.

Quale può essere allora la spiegazione?

Al momento quella più accreditata ritiene che il motivo sia da ricercare negli emisferi cerebrali che, come è noto, lavorano le informazioni sensoriali ottenute su un lato nell’emisfero opposto. Ossia, ciò che avviene sulla sinistra è elaborato dall’emisfero destro, più veloce e specializzato nel rispondere agli stimoli sociali ed emotivi.

Inoltre, il bambino che si trova a sinistra, vede quello che è considerato il profilo migliore della mamma. La ricerca ha dimostrato infatti che è la parte del viso più espressiva, ossia quella che riesce ad esprime le emozioni con maggiore intensità.

Come ha commentato il professor Tommasi:

“Alla luce delle nostre scoperte riteniamo sempre più convincente che l’ambiente materno, la diade nella quale il neonato trascorre gran parte del suo tempo, svolga esso stesso un ruolo chiave nel processo di sviluppo funzionale del cervello. Non trattandosi di una scelta materna casuale, la preferenza laterale nel tenere in braccio i bambini rappresenta dunque una delle ‘finestre’ attraverso le quali possiamo indagare lo sviluppo cerebrale del bambino”

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Francesca Biagioli

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