Basta compiti a casa: 6 motivi per cui è importante cercare un’alternativa (PETIZIONE)

La petizione da firmare per dire stop ai compiti a casa per i nostri figli

Basta Compiti! E attraverso la meravigliosa macchina del web arrivano a più di 6mila le adesioni alla sottoscrizione lanciata online dal dirigente scolastico di Genova, Maurizio Parodi, per eliminare i compiti a casa nella scuola dell’obbligo

Un problema, quello del sovraccarico di bambini e ragazzi di cose di scuola da fare a casa, che sta particolarmente a cuore a molti genitori, ma anche ad Associazioni e professori universitari (qui la pagina Facebook).

E se è vero come ha già stabilito l’Ocse che i compiti a casa per i giovani italiani sono molto di più rispetto a quelli che si vedono assegnati i loro coetanei stranieri, questa petizione – che cita l’articolo 31 della Carta internazionale dei diritti dell’infanzia “Gli Stati membri riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età…” – ha un unico obiettivo: far capire che i compiti a casa non garantiscono il rendimento scolastico e hanno una lista lunga così di sole controindicazioni.

Qualche esempio?

1) Sono inutili perché spesso fatti a “comando” e quindi non lasciano alcuna traccia; sono dannosi perché procurano disagi agli studenti già in difficoltà, suscitando una certa repulsione per la scuola.

2) Sono discriminanti perché avvantaggiano gli studenti che hanno genitori premurosi e istruiti e “penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché “compensare”, l’ingiustizia già sofferta”.

3) Sono prevaricanti perché ledono il “diritto al riposo e allo svago”.

4) Sono impropri perché costringono i genitori a sostituire i docenti senza averne le competenze professionali.

5) Sono limitanti nello svolgimento di fondamentali attività formative (che la scuola non offre, come musica e sport).

6) Sono stressanti e sono malsani, visti gli zaini pesantissimi, colmi di quadernoni e libri di testo.

Insomma, quello che si chiede è che gli insegnanti si convincano che i compiti a casa nel pomeriggio e nei week end, così come quelli delle vacanze (di Natale, di Pasqua ed estive!) non danno adito ai piccoli di riposarsi e giocare di fantasia.

Il tempo libero, infatti, sarebbe l’occasione buona per imparare cose nuove ma divertendosi e svagandosi, magari a contatto con la natura o visitando un museo in città, o imparando a suonare uno strumento o facendo attività fisica oppure (perché no?!?) impiegando un po’ del proprio tempo in preda anche a qualche attimo di sano ozio!

Firma qui la petizione.

Germana Carillo

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