Perché è importante che i bambini aiutino nelle faccende domestiche fin dalla tenera età

I bambini dovrebbero contribuire fin da subito alle faccende domestiche. Queste semplici attività li aiutano a sviluppare un buon carattere e l'autostima

I bambini dovrebbero svolgere quotidianamente semplici faccende domestiche. Questo, secondo alcuni psicologici ed esperti di sviluppo infantile, garantisce diversi vantaggi per il loro futuro.

Vera Zimmermann, psicologa presso il Centro di riferimento per l’infanzia e l’adolescenza (CRIA) di Unifesp (San Paolo),  sottolinea come i compiti domestici abbiano un ruolo fondamentale nello sviluppo di bambini e adolescenti, sia attraverso esercizi motori e percettivi che emotivi, nel senso di sentirsi utili e apprezzati nell’ambiente familiare.

Aiutare a casa stimolerebbe l’autostima, l’indipendenza e la formazione di un cittadino capace di stare in una rete in cui le persone fanno le cose l’una per l’altra. Inoltre, creerebbe un’identificazione con i genitori, poiché i bambini imparano da loro.

Naturalmente è importante che i compiti da svolgere siano adatti all’età del bambino e non siano troppo complicati per evitare di demotivarli.

“Sfortunatamente, i genitori sono molto impegnati ed è  difficile avere la pazienza di insegnare. Prendere una sedia per mostrare al bambino come lavare o asciugare i piatti è un duro lavoro ed è più facile farlo da soli” ha dichiarato la Zimmermann.

Della stessa posizione è Deborah Gilboa, pediatra ed esperta di sviluppo infantile, che da tempo difende l’idea che i bambini dovrebbero contribuire fin da subito alle faccende domestiche.

Le argomentazioni che ha avanzato in più occasioni l’esperta in sviluppo infantile sono forti e possono farci riflettere. La Gilboa è infatti convinta che occuparsi di piccoli lavori in casa è una base essenziale per la formazione dei bambini che può aiutare anche a renderli persone di successo da grandi.

Parlando con un gruppo di genitori benestanti ha scoperto che la maggior parte di loro da piccoli si occupava di faccende come la pulizia dei piatti e della cucina, le lavatrici o altro.

Tuttavia, solo 4 dei 1.500 genitori considerati in questa statistica avevano poi permesso ai propri figli di svolgere gli stessi tipi di compiti. Secondo l’esperta, i genitori sostenevano che i bambini erano già sovraccarichi, a causa dei compiti, delle attività sportive e ricreative, ecc.

La Gilboa sostiene quindi che i genitori, di fatto, si preoccupano troppo di “lanciare” i figli nelle proprie carriere accademiche o sportive, tralasciando altre cose importanti. E per far capire questo concetto ha, durante una conferenza su TEDx, raccontato un fatto che l’ha riguardata in prima persona.

Uno dei suoi quattro figli anni fa si aggiudicò il terzo posto alla fiera della scienza organizzata dalla sua scuola. I genitori erano ovviamente contenti del successo e che il ragazzo aveva lavorato sodo e si era fatto notare. Subito dopo però si accorsero che in realtà c’era qualcosa che non andava: il figlio infatti prese in giro un altro studente che aveva presentato un brutto progetto.

“Quando abbiamo sottolineato a nostro figlio l’importanza di fare un ottimo lavoro, lo ha considerato la nostra massima priorità. Inconsciamente, il bambino ha capito che il suo successo era l’unica cosa che avremmo apprezzato” ha dichiarato.

Per questo Deborah è convinta che bisogna togliere l’enfasi dal risultato e metterla sul carattere del bambino o del ragazzo.

Un bambino che non porta fuori la spazzatura perché è “troppo impegnato” potrebbe non capire che “chi è” è più importante di “ciò che ottengo” e che avere un buon carattere, empatia e altre doti, è necessario per saper risolvere i problemi che si dovranno affrontare in futuro.

Deborah sottolinea che non si aspetta che la società riduca le sue aspettative riguardo ai risultati accademici dei ragazzi ma si augura che le persone capiscano che tutti i tipi di risultato devono essere presi in considerazione.

Quando ci concentriamo sul carattere dei nostri figli, loro hanno maggiori opportunità di realizzare cose significative, trovare la propria strada e avvicinarsi alla felicità.

Fonti: Parenting Bytes/revistacrescer

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