I segnali di disagio psicologico nel bambino: come riconoscerli

I nostri bambini sono inevitabilmente influenzati da ciò che li circonda: non solo il rapporto con i genitori e ciò che avviene a casa o a scuola ma anche situazioni esterne che possono ripercuotersi sulla sua vita emotiva e, in alcuni casi, avere conseguenze sulla psiche. Ma come capire eventuali segnali di disagio da parte dei bambini?

I nostri bambini sono inevitabilmente influenzati da ciò che li circonda: non solo il rapporto con i genitori e ciò che avviene a casa o a scuola ma anche situazioni esterne che possono ripercuotersi sulla sua vita emotiva e, in alcuni casi, avere conseguenze sulla psiche. Ma come capire eventuali segnali di disagio da parte dei bambini?

Come sappiamo, il corpo e la mente sono strettamente interconnessi: ciò che accade all’uno può riflettersi nell’altro. In sostanza diverse situazioni che viviamo e in particolare le emozioni che ne scaturiscono possono influire positivamente o negativamente. Questo è vero anche per i più piccoli che in alcuni casi risentono ad esempio di litigi tra i genitori, episodi di violenza, un lutto in famiglia, ecc.

Queste e altre situazioni, di cui i bambini sono spesso spettatori passivi, possono far comparire una serie di sintomi fisici o disagi comportamentali, campanelli d’allarme da non sottovalutare. Naturalmente sarà compito di uno specialista capire se questi segnali sono davvero manifestazioni di disagio psicologico valutando nel complesso tutta la situazione del bambino.

C’è da considerare anche il fatto che i piccoli, a seconda della loro indole e dell’età possono far emergere comportamenti e problemi differenti. È quindi necessario che un esperto riesca ad interpretare la situazione al meglio per poterla risolvere.

Vediamo però a cosa i genitori possono prestare attenzione:

Mal di pancia e mal di testa

Ricorrenti mal di pancia e mal di testa ma anche dolori localizzati in altre parti del corpo possono non essere sempre da imputare a problematiche fisiche ma invece avere origine da situazioni molto stressanti o emozioni trattenute.

Disturbi alimentari

Mangiare troppo o troppo poco, rifiutare il cibo e in generale avere problemi che riguardano le condotte alimentari sono situazioni da non sottovalutare soprattutto se si tratta di bambini più grandi o adolescenti che in questo modo possono esprimere il loro disagio.

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Iperattività e disturbi del sonno

I bambini possono dimostrare la presenza di un disagio psicologico attraverso quelli che vengono definiti “disturbi del comportamento” come l‘iperattività. Anche problemi di sonno, in particolare l‘alterazione dei ritmi biologici di sonno/veglia può essere, se appare in maniera ricorrente, una situazione da considerare. Importante anche in questo caso fare una valutazione nel complesso (si sa che i bambini nei primi anni di vita possono avere risvegli frequenti ed è del tutto fisiologico).

Difficoltà di apprendimento

In alcuni casi anche le difficoltà di apprendimento dipendono da un’insicurezza emotiva del bambino. Questo è vero nel caso dei più grandicelli che possono ad esempio essere disattenti e introversi in particolare a scuola.

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Aggressività

Un altro disturbo del comportamento da non sottovalutare nei bambini è l’aggressività. Non sempre ovviamente è specchio di qualcosa che si è smosso a livello psicologico dato che i più piccoli (soprattutto al nido e all’asilo) possono passare una fase in cui mordono, danno spinte ai compagni, ecc. semplicemente per esplorare i propri limiti o per sfogare una rabbia momentanea.

Ansia e paure

Anche l’ansia può comparire fin da bambini e bisogna necessariamente andare a fondo per capire da dove è nato il problema per poterlo risolvere ed evitare che perduri o ricompaia anche in età adulta. Ci sono poi paure e fobie che, se eccessive e non congrue rispetto all’età del bambino, vanno necessariamente approfondite e valutate.

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Alterazioni del controllo sfinterico

Se dopo aver tolto il pannolino da diverso tempo il bambino continua a non contenere bene i suoi sfinteri (enuresi o encopresi) è il caso di capire se vi è un disagio a monte. Qualsiasi tipo di regressione rispetto a delle competenze acquisite va indubbiamente valutata.

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Facciamo dunque attenzione alle richieste di aiuto indirette che ci inviano i nostri bambini e prendiamole seriamente in considerazione. Chiediamo noi stessi aiuto a degli specialisti che individueranno caso per caso le tecniche più adatte per capire il tipo di disagio e porvi rimedio, tra cui disegni, giochi, musicoterapia.

Francesca Biagioli

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