Bailey, il bambino che è riuscito ad abbracciare la sorellina prima di morire di tumore

Ha aspettato di abbracciare la sorellina in arrivo, cercando di resistere al brutto tumore che aveva deciso di portarselo via a soli 9 anni. È la storia di Bailey, un bambino coraggioso che ha lottato contro il Linfoma Non-Hodgkin

Ha aspettato di abbracciare la sorellina in arrivo, cercando di resistere al brutto tumore che aveva deciso di portarselo via a soli 9 anni. È la storia di Bailey, un bambino coraggioso che ha lottato contro il Linfoma Non-Hodgkin.

Questa forma di cancro, non molto comune, colpisce le cellule del sistema immunitario. Quando gli venne diagnosticata, la malattia era già al terzo stadio. Tutto è iniziato nell’estate del 2016, quando Bailey iniziò a sentirsi poco bene. A settembre dopo un primo controllo in ospedale gli venne diagnosticata un’infezione virale ma ben presto i medici capirono che si trattava di qualcosa di più grave. Da lì alla scoperta del Linfoma il passo è stato breve.

I dottori che lo avevano in cura gli diedero solo “giorni o settimane” visto che il cancro si era già diffuso in tutto il corpo. Nonostante le cure e i numerosi miglioramenti che avevano generato nuove speranze nella famiglia, il tumore si è ripresentato.

Bailey ha combattuto una coraggiosa battaglia contro il cancro lunga 15 mesi. Il bambino era molto affezionato al fratello minore Riley e non vedeva l’ora di conoscere la sorellina la cui nascita era prevista per il mese di novembre 2017.

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Sapeva che non sarebbe stato qui per Natale, ma abbiamo cercato di indurlo a mettere insieme una lista di regali”, ha raccontato la mamma di Riley, Rachel. “La maggior parte delle cose che ha chiesto erano oggetti con cui non avrebbe mai giocato. Erano più adatti al fratellino” prosegue il padre. “Aveva scelto tutto per Riley perché sapeva che non li avrebbe mai usati”.

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Il bambino desiderava tantissimo conoscere la sorellina Millie di cui aveva scelto anche il nome ma i medici avevano dato poche speranze alla famiglia. Tuttavia, Bailey ci ha creduto fino alla fine e a novembre è riuscito ad abbracciarla:

“Voglio restare ma è il momento di andare, di diventare il suo angelo custode”.

Racconta la mamma: “Non pensavamo che sarebbe sopravvissuto così a lungo, ma era determinato ad incontrare Millie. È arrivato alla fine di novembre, e Millie è nata. L’ha abbracciata e ha fatto tutto quello che un fratello maggiore avrebbe fatto, cambiarla, lavarla, cantare per lei”.

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Venerdì 22 dicembre, Bailey è stato portato in ambulanza all’ospedale. La Vigilia di Natale ha esalato l’ultimo respiro mentre una sola lacrima usciva dai suoi occhi, raccontano i genitori.

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Un bambino davvero coraggioso, che fino alla fine ha combattutto contro la malattia sostenendo anche la famiglia: “Prendetevi cura di Riley e Millie. Vi concedo solo 20 minuti per piangere”.

Fino alla fine ha regalato sorrisi a chi gli stava accanto, facendo smorfie e facce buffe. Ha anche pensato al suo funerale, in cui la tristezza doveva essere bandita. E il suo desiderio è stato esaudito.

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Francesca Mancuso

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