Ritardare il bagnetto dei neonati in ospedale favorisce l’allattamento al seno, nuovo studio

Fare il bagnetto in ospedale ai neonati, con qualche ora di ritardo rispetto agli standard, favorisce l'allattamento al seno esclusivo.

Fare il bagnetto in ospedale, con qualche ora di ritardo, migliora l’allattamento al seno. Lo ha rivelato uno studio condotto dai ricercatori della Cleveland Clinic incuriositi dal fatto che molte mamme chiedessero di ritardare il bagnetto anziché eseguirlo entro poche ore dalla nascita, come ha specificato Heather DiCioccio, che ha guidato la ricerca:

“Volevamo condurre ricerche su questo argomento perché più madri ci chiedevano di non fare il bagno subito al loro bambino”.

I ricercatori, sui blog dedicati alla maternità, avevano letto che il liquido amniotico ha un odore simile al seno e che per questo favorisce l’allattamento. Ma i dati scientifici erano molto scarsi e così gli studiosi hanno deciso di indagare.

Esaminando 996 madri sane e i loro bambini, il team di ricerca ha notato che ritardando il bagnetto da 2 ore (lo standard precedente) a 12 ore, sono aumentati i tassi di allattamento esclusivo, passati dal 59,8% al 68,2%. Inoltre la temperatura corporea dei piccoli è rimasta più stabile.

Perché accade? Non è del tutto chiaro anche se, a parere dei ricercatori, potrebbe dipendere sia dal contatto pelle a pelle subito dopo la nascita, dato che il tocco umano è vitale sia per il genitore che per il bambino, sia dalla somiglianza di odore tra il liquido amniotico e il seno, nonché dalla temperatura corporea, dato che i bambini che non fanno il bagno subito sono più caldi e, quindi, più propensi all’allattamento.

Considerato che quest’ultimo è molto importante per la salute, e che stando ai dati raccolti, ritardare il bagnetto lo favorisce, sarebbe il caso di rimandarlo di qualche ora. E infatti tutti gli ospedali della Cleveland Clinic stanno adottando questa nuova pratica del bagno ritardato.

Fra l’altro, anche l’Oms specifica che “il primo bagnetto del bebè dovrebbe avvenire il giorno dopo la nascita (24 ore)“, e che “se per ragioni culturali questo non è possibile, andrebbe ritardato di almeno 6 ore dopo la nascita.” Pratica che molte strutture iniziano ad adottare sebbene siano ancora relativamente poche.

La speranza di DiCioccio è che lo studio, oltre a incoraggiare ulteriori ricerche infermieristiche, contribuisca proprio a cambiare le linee guida del bagno per neonati in un numero crescente di ospedali.

FONTI: Initiative to Improve Exclusive Breastfeeding by Delaying the Newborn Bath/Journal for Obstetrics, Gynecologic, and Neonatal Nursing/WHO

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