Asportato feto gemello annidato come un parassita nel cervello di una bimba di un anno

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Un team cinese di neurochirurghi ha portato a termine un complicato intervento per rimuovere un feto “parassita” dal cervello di una bambina di un anno. Si tratta di una caso rarissimo di fetus in fetu, un'anomalia che si verifica in media una volta su 500mila

È una vicenda tanto inquietante quanto rara quella che arriva dalla Cina, dove di recente a una bambina di un anno è stato asportato dal cervello il feto del suo gemello.

A descrivere l’eccezionale e delicato intervento l’équipe dell’Ospedale Universitario Huashan, della Fudan University di Shanghai, dell’Ospedale Tiantan di Pechino e dell’Ospedale Internazionale dell’Università Peking, in un articolo apparso sulla rivista Neurology.

I medici si sono trovati di fronte a un caso estremamente raro di fetus in fetu, ovvero rara anomalia di sviluppo embrionale nella quale i tessuti che formano un feto crescono all’interno dell’organismo dell’altro gemello normalmente sviluppato. Questa particolare condizione si verifica con un tasso di incidenza pari a un nato ogni 500mila.

Come riportato dai ricercatori, la bambina di un anno mostrava presentava circonferenza cranica allargata e un ritardo motorio, a causa della presenza del gemello “parassita”, appurata grazie a una TAC. Il feto, gravemente malformato e posizionato fra i ventricoli cerebrali della bimba, era lungo 10 centimetri e presentava già gli arti superiori, la colonna vertebrale, il femore e la tibia. E come avviene in questi casi, era privo di cuore e cervello, quindi non avrebbe mai potuto sopravvivere.

fetus in fetu

@Neurology

Dopo aver portato a termine il complicatissimo intervento chirurgico, i ricercatori hanno hanno sequenziato il DNA del feto intracranico.

Il primo episodio di questo tipo fu descritto per la prima volta agli inizi dell’800 dall’anatomista tedesco Johann Friedrich Meckel ed oggi si contano meno di 200 casi riportati in letteratura scientifica. Secondo gli studiosi, la causa di questa condizione è da attribuirsi a una divisione ineguale nella fase embrionale chiamata “blastocisti”, che provoca uno scompenso in uno dei due feti.

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Fonte: Neurology 

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Laureata in Media, comunicazione digitale e giornalismo all'Università La Sapienza, ha collaborato con Le guide di Repubblica e con alcune testate siciliane. Appassionata da sempre al mondo del benessere e del bio, dal 2020 scrive per GreenMe

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