Allattare al seno oltre i sei mesi dimezza il rischio di diabete nelle mamme

Tanti i vantaggi di allattare al seno non solo per i neonati ma anche per le mamme. Oggi ne aggiungiamo uno in più: secondo una nuova ricerca le donne che allattano per almeno 6 mesi hanno un rischio significativamente minore di ammalarsi di diabete tipo 2 negli anni successivi.

Tanti i vantaggi di allattare al seno non solo per i neonati ma anche per le mamme. Oggi ne aggiungiamo uno in più: secondo una nuova ricerca le donne che allattano per almeno 6 mesi hanno un rischio significativamente minore di ammalarsi di diabete tipo 2 negli anni successivi.

Nutrire il proprio bambino al seno ridurrebbe il rischio di diabete per tutta la vita. È questo il risultato ottenuto dallo studio condotto da un team di ricerca dell’Università della California e pubblicato sulla rivista medica “Journal of the American Medical Association” (JAMA).

Entrando più nello specifico, le donne che allattano per almeno sei mesi hanno un rischio ridotto del 47% di sviluppare il diabete durante la loro vita. Quelle che comunque hanno allattato al seno, ma lo hanno fatto per meno di sei mesi, hanno visto invece ridotto il rischio di diabete del 25%.

Per arrivare a sottolineare questo nuovo aspetto positivo dell’allattamento al seno, gli esperti hanno preso a campione 1200 donne tra i 18 e i 30 anni, comprese 615 nere americane (coinvolte in quanto generalmente più propense al diabete e che allattano meno). Tutte avevano partecipato ad osservazioni mediche tra il 1985 e il 2015.

Così ha commentato Erica Gunderson, autrice principale dello studio:

“Abbiamo trovato un legame molto forte tra la durata dell’allattamento al seno e il rischio ridotto di sviluppare il diabete di tipo 2 dopo aver preso in considerazione tutti i fattori predisponenti per questa malattia. L’incidenza del diabete è diminuita gradualmente con l’aumentare della durata dell’allattamento al seno, indipendentemente dalla razza, dal diabete gestazionale, dallo stile di vita, dalle dimensioni corporee e da altri fattori di rischio metabolici misurati prima della gravidanza”

Le ragioni per cui l’allattamento al seno offre questo vantaggio alle donne non sono ancora del tutto chiare. Gli scienziati ritengono che alla base vi siano motivi biologici. È noto ad esempio il fatto che l’allattamento stimola gli ormoni che controllano i livelli di insulina nel sangue e abbassa la glicemia.

Nutrire il bambino al seno, inoltre, provoca contrazioni che aiutano l’utero a tornare alle sue dimensioni normali dopo il parto e provoca un dispendio energetico aggiuntivo al giorno di circa 200 calorie. Infine, questa modalità di nutrizione, costringe il corpo a sfruttare le riserve di grasso situate sui glutei, fianchi e cosce fornite dal nostro intelligente organismo proprio a tale scopo. Per tutti questi motivi l’allattamento può aiutare anche la mamma a tornare in forma dopo la gravidanza.

Altri vantaggi molto importanti che gli esperti continuano a sottolineare e che tutte le donne dovrebbero conoscere sono che l’allattamento al seno riduce il rischio di cancro al seno del 30% per le donne che allattano per almeno un anno e per il cancro alle ovaie del 25% per le donne che allattano per almeno due mesi. Le donne che allattano al seno per sei mesi sarebbero anche protette dal rischio di pressione alta nei decenni a venire.

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Alla luce di tutti i vantaggi che offre, è chiaro che l’allattamento al seno dovrebbe essere il più possibile favorito e incoraggiato in tutto il mondo.

Francesca Biagioli

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