Eccezionale scoperta archeologica ad Ercolano: ritrovato lo scheletro di un uomo in fuga dall’eruzione del Vesuvio

Scoperto negli scavi archeologici di Ercolano lo scheletro di un uomo di circa 40 anni che ha tentato di salvarsi dall'eruzione del Vesuvio

Una nuova scoperta archeologica potrebbe rivelarsi fondamentale per conoscere maggiori dettagli su quella terribile notte del 79 d.C in cui l’eruzione del Vesuvio distrusse Pompei ed Ercolano. Proprio in quest’ultima cittadina è stato ritrovato uno scheletro umano, ciò che resta di uomo in fuga che ha tentato di salvarsi.

L’incredibile ritrovamento di uno scheletro di un uomo di circa 40 anni negli scavi del Parco Archeologico di Ercolano, sta facendo molto discutere gli esperti per le ripercussioni che potrebbe avere sulla conoscenza di alcuni dettagli di ciò che è accaduto durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Lo scheletro è quello di una persona che ha tentato inutilmente di salvarsi e la cui identità è al momento ancora misteriosa, nonostante siano state già formulate diverse ipotesi. I resti sono stati trovati a pochi metri da dove all’epoca c’era il mare, ovvero sull’antica spiaggia della cittadina, nello stesso luogo dove erano stati riportati alla luce tra il 1980 e il 1990 i resti di oltre 300 fuggiaschi che speravano di salvarsi grazie all’arrivo di navi.

Lo scheletro dell’ultimo fuggiasco rinvenuto si trovava alla base di un muro di pietra alto più di 26 metri, era riversato con la testa all’indietro e in direzione del mare, circondato da legni carbonizzati, compresa la trave di un tetto che potrebbe essergli caduta in testa.

Interessante sfida per gli archeologi è ora capire chi era quest’uomo e quale ruolo aveva, dato che non si trovava come altri al riparo nei magazzini della cittadina. Alcune ipotesi già sono state formulate, come ha dichiarato Francesco Sirano, Direttore del Parco Archeologico di Ercolano:

Potrebbe trattarsi di un soccorritore, un compagno dell’ufficiale di Plinio che negli anni ’80 era stato trovato ad una ventina di metri di distanza da questo punto, sempre sulla spiaggia.  Oppure uno dei fuggiaschi, che si era allontanato dal gruppo per raggiungere il mare sperando di riuscire a imbarcarsi su una delle lance di salvataggio, chissà forse l’ultimo e più sfortunato di un gruppo che era riuscito a prendere il largo.

Un’altra ipotesi è che l’uomo fosse di vedetta in attesa delle navi di soccorso. Per cercare di capire meglio questi e altri particolari, lo scheletro verrà rimosso e esaminato in laboratorio e chissà che questo ritrovamento non possa svelarci alcuni particolari in più su quella terribile notte.

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Fonte: Ansa

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