San Nicola, la vera storia di Babbo Natale: tradizioni e come festeggiarlo

Il mito di Babbo Natale è strettamente legato alla figura di San Nicola, che si festeggia il 6 dicembre e che porta i doni ai bambini. Scopriamo la sua affascinante storia e come si celebra nelle varie zone d'Italia

La figura di Babbo Natale, così come la conosciamo oggi, ha radici nella storia di San Nicola, il cui giorno viene celebrato il 6 dicembre. In molte città italiane e paesi europei, questa festività è ancora osservata con la tradizione di portare doni ai bambini.

San Nicola visse nel IV secolo e si ritiene che sia stata proprio la sua vita a ispirare la “nascita” di Babbo Natale. Secondo la leggenda, il santo prima di essere ordinato vescovo incontrò una famiglia nobile e ricca caduta però in miseria. Il padre, che si vergognava dello stato di povertà in cui versava, decise di avviare le figlie alla prostituzione. Nicola, nascondendosi, lasciò scivolare dalla finestra dell’abitazione dell’uomo tre palle d’oro, che ricorrono nell’iconografia classica con cui viene rappresentato, grazie alle quali l’uomo poté far sposare le figlie e risparmiare loro l’onta della prostituzione.

san nicola

TabitaZn/shutterstock

San Nicola, la storia

San Nicola era originario di Patara e vescovo della città di Myria (Anatolia). Era nato da una ricca famiglia ma era rimasto orfano da piccolo per questo fu allevato in un monastero e divenuto prete con la sua eredità faceva regali a tutti. Oggi è patrono molto amato di Bari.

San Nicola, la leggenda

Secondo una leggenda cruenta, una notte tre ragazzi chiedono ospitalità in una locanda, l’oste e sua moglie li accolgono volentieri perché hanno finito la carne in dispensa, poi li fanno a pezzi con l’accetta e li mettono in salamoia.

Finito il massacro, san Nicola bussa alla porta e chiede un piatto di carne. Al rifiuto dell’oste si fa portare in dispensa, dove estrae dalla salamoia i tre giovani, vivi e vegeti. Per questo San Nicola protegge le persone povere, le vedove e i bambini.

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San Nicola, dove si festeggia

Già nel Medioevo si era diffusa in Europa la tradizione di ricordare questo episodio scambiandosi dei doni il 6 dicembre e tutt’oggi questo avviene a Bari, Molfetta, Trieste e Bolzano, in Friuli e in Alto Adige, nel Bellunese ma anche in Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Francia, Belgio, Austria, Svizzera, Germania, Estonia e Repubblica Ceca.

Nei Paesi protestanti san Nicola è chiamato Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus. Tradizione dice che San Nicola arriva la notte del 5 dicembre in groppa al suo cavallino e che i bambini cattivi devono vedersela con il suo servitore demoniaco, mentre i buoi ricevono doni, dolciumi e frutta nelle scarpe.

San Nicola, come festeggiarlo

La tradizione vuole che la notte tra il 5 e il 6 dicembre, a seconda del luogo, San Nicola visiti le case per portare doni e dolci, che solitamente vengono lasciati accanto al caminetto, in una scarpa o fuori dalla porta. Da ciò deriva l’usanza di mettere calze e scarpe fuori dalle finestre o dalle porte.

In città come Trieste e in altre località del Friuli-Venezia Giulia, è usanza che i bambini scrivano una lettera a San Nicola alcuni giorni prima del 5 dicembre, chiedendo regali. Inoltre, si tengono parate e si celebra con le fave, simbolo di un’altra tradizione.

Nel Medioevo, grazie all’intercessione di San Nicola di Bari la popolazione, colpita da una grave carestia, fu salvata miracolosamente da una quantità enorme di fave bollite, comparsa all’improvviso all’interno di un grosso pentolone.

San Nicola e i Krampus

Nelle zone Alpine di cultura tedesca, Alto Adige, Austria, Baviera, accanto alla figura di San Nicola, troviamo anche quella del Krampus, detto anche Diavolo di Natale. Ha il compito di “punire i bambini cattivi“, considerato quindi l’antitesi di Babbo Natale. Il Krrampus dà l’avvio al periodo dell’Avvento e generalmente fa la sua comparsa la sera del 5 dicembre, il giorno prima della festa di San Nicola, accompagnandolo di casa in casa per portare i doni.

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