Le sue foto rendono chiaramente l'idea di quali siano le terribili conseguenze dei cambiamenti climatici. Chiamandoci ad affrontare il problema senza distogliere lo sguardo
Entro il 2050 le persone minacciate dalle inondazioni saranno più di 2 miliardi. Parola dell’Onu. E mentre la crisi climatica incombe, fotografi come il sudafricano Gideon Mendel scelgono di rompere il silenzio, mostrando le sue terribili conseguenze sulle comunità di tutto il mondo.
Sono proprio le persone a essere protagoniste dell’ambizioso progetto fotografico “Drowning World”, persone immortalate da Mendel in momenti di difficoltà, che tuttavia scelgono di non nascondersi, affrontando (l’obiettivo della macchina fotografica) e gli eventi avversi con coraggio.
Scatti che il fotografo ha collezionato in oltre 15 anni di lavoro, viaggiando in lungo e in largo per il Pianeta, raccolti in una mostra allestita presso il cortile del Rettorato, a Torino, che rimarrà visitabile fino al 5 settembre 2024.
Passando dal Brasile alla Nigeria, dagli Stati Uniti alla Thailandia, Mendel fotografa uomini e donne di varia origine e ceto sociale, senza distinzioni. D’altronde anche le inondazioni colpiscono tutti indistintamente.
E ci mostra, senza filtri, che la catastrofe climatica è reale, che le sue conseguenze sono terribili, e non c’è più tempo da perdere.
Siamo chiamati ad affrontarla senza distogliere lo sguardo, esattamente come i protagonisti delle sue meravigliose fotografie, che ci guardano dritti negli occhi per incoraggiarci a reagire.
Li percepiamo lontani, ma ricordiamoci che loro potrebbero essere noi.
La crisi climatica non fa distinzioni!
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FONTI: Università di Torino
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