Da Van Gogh a Klimt, i capolavori dell’arte contro le svastiche di Fiumicino

Le avevano coperte con i versi dei poeti per sovrapporre la bellezza e la poesia all'odio e alla violenza, ma le svastiche erano tornate in appena una notte a imporsi sui sonetti. Ora a Fiumicino quegli stessi simboli del nazismo sono stati affiancati alle opere d'arte di Van Gogh, Klimt e Botticelli.

Le avevano coperte con i versi dei poeti per sovrapporre la bellezza e la poesia all’odio e alla violenza, ma le svastiche erano tornate in appena una notte a imporsi sui sonetti. Ora a Fiumicino quegli stessi simboli del nazismo sono stati affiancati alle opere d’arte di Van Gogh, Klimt e Botticelli.

Non si arrende la cittadina vicino Roma alla virata di vandalismo e apologismo che stava imbrattando i muri delle strade e reagisce, alzando la posta, accostando (e non coprendo stavolta) quelle “ferite di civiltà” con i capolavori dell’arte più belli e simbolici della storia. Una “messaggistica” di street art che sta facendo parlare di sè tutta Italia e che da ieri ha aggiunto un nuovo tassello. Sono, infatti, una ventina i manifesti utilizzati per “sfidare” nuovamente celtiche, svastiche e inni al fascismo disegnate su alberi, muri e pali alla vigilia del corteo di Forza Nuova che si è svolto due mesi fa nel centro del litorale romano. Le scritte erano state inizialmente sovrastate dai sonetti di Leopardi, Shakpeare e altri sommi poeti nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, per essere vandalizzati di nuovo il giorno successivo

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manifesto

Ed è così che, giovedì notte, c’è stato il “contrattacco” e ieri Fiumicino si è svegliata con le opere di Van Gogh, la Primavera di Botticelli, Magritte, Caravaggio, Michelangelo,  ad abbellire le strade e i palazzi. Ma stavolta non hanno coperto i simboli nazisti e fascisti scritti con la vernice nera, ma affissi vicino, come a voler sottolineare il gesto più trasversale, che va oltre la politica. Quasi un voler contrapporre la bellezza, per far rimarcare maggiormente lo scempio.

venere

van gogh

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Gli “artisti” che vogliono rimanere anonimi, hanno ispirato la nascita di iniziative simili in cui la cultura si contrappone all’ignoranza. 

Così sotto l’hastag #FiumicinoATestaAlta la libreria Matrioska ha messo a disposizione da ieri i “messaggi gentili”, piccole etichette di cartoncino che diffondono messaggi di gentilezza come piccoli grandi semi di bellezza e cultura.

O ancora l’associazione LaboraStoria sta distribuendo su fogli A4 “pillole di storia” del fascismo per mettere “l’accento sulla violenza e la privazione della libertà, sfatando falsi miti con dati storici e raccontando la storia attraverso le citazioni di chi, in Italia, ha vissuto il carcere, le purghe o il confino”.

Perché la cultura è l’unica arma possibile contro gli estremismi, gli autoritarismi e l’inciviltà.

Simona Falasca

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