Addio Quino: l’omaggio degli artisti al papà di Mafalda, la ragazzina spettinata che voleva curare il mondo

Lei, esattamente come il suo creatore, era seriamente intenzionata a cambiare il mondo. Piglio arrabbiato e polemico, capelli spettinati, Mafalda era ciò che di più bello e reale potesse creare uno dei fumettisti più amati da intere generazioni. E ora Joaquín Salvador Lavado, conosciuto in tutto il mondo come Quino, ci lascia all’età 88 anni.

Argentino di origini andaluse, Quino aveva disegnato il personaggio della bambina ribelle per una pubblicità di lavatrici, nei primi anni ’60, ma pare che il committente non lo apprezzò e Mafalda fu rinchiusa in un cassetto. Solo in seguito fece il suo debutto su un giornale argentino, Primera plana, per poi passare al quotidiano El Mundo l’anno dopo.

Da lì alla traduzione in tutto il mondo dei libri con le sue strisce fu un attimo. Vendette da subito milioni di copie e di Mafalda non ne abbiamo più potuto fare a meno. Gli albi delle sue strisce sono stati tradotti in più di trenta lingue. In Italia apparve nel 1968, in un’antologia di Feltrinelli con testi letterari e disegni umoristici che si intitolava Il libro dei bambini terribili per adulti masochisti. Bompiani pubblicò poi il primo albo, dal titolo Mafalda la contestaria, con la prefazione di Umberto Eco.

E proprio Eco ebbe a dire nel ’69: “Nessuno ormai nega che il fumetto sia (quando raggiunge alti livelli di qualità) una spia del costume: e in Mafalda si riflettono le tendenze di una gioventù irrequieta, che qui assumono l’aspetto paradossale di un dissenso infantile, di un eczema psicologico da reazione ai mass media, di un’orticaria morale da logica dei blocchi, di un’asma intellettuale da fungo atomico. Siccome i nostri figli si avviano a diventare – per nostra scelta – tante Mafalde, non sarà allora imprudente trattare Mafalda col rispetto che merita un personaggio reale”.

A Quino e a Mafalda oggi moltissimi artisti dedicano un pensiero.

L’omaggio degli artisti a Quino

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