Land Art: il territorio al posto della tela

La Land art o Earth art pone le sue radici nel suolo statunitense negli anni '70 e rappresenta una forma di arte in cui la natura e il territorio diventano il supporto e l'opera stessa, l'artista si fonde con l'ambiente

La Land art o Earth art pone le sue radici nel suolo statunitense negli anni ’70. Il termine fu coniato per la prima volta da G.Schum pubblicando un video sui lavori di Long, De Maria e Christo. Questi artisti avvertirono l’esigenza forte di un ritorno alla natura e di sciogliere le catene della civilizzazione e dell’opprimente vita cittadina di quel decennio. Si tratta di un’esperienza creativa all’interno dell’arte concettuale che rinuncia alla volontà di creare una forma nuova, cioè fatta dall’uomo, ma assume come forma la realtà stessa (vedi Mminimal Art).

Gli artisti “land” considerano il dato fisico come un tutt’uno con l’arte, dove l’oggetto nudo presentato nella sua forma primordiale potrà essere colpito da elementi esterni che mutano la sua azione, ma senza sostituirlo, né coprirlo come avviene con la pittura o con la tavola. Il loro obiettivo è far entrare in piena sintonia l’opera con l’ambiente circostante oltrepassando i limiti del prodotto mobile, in questo modo il fruitore sarà in grado di realizzare un’esperienza estetica più completa.

L’artista land non ha confini, né uno spazio stabilito dove poter operare, la sua coscienza dimostra una grande attenzione ecologica nei confronti della natura vitale con la quale si trova ad interagire. L’uomo contemporaneo è sempre più convinto che l’attività artistica possa coinvolgere tutte le sfere dell’agire umano, pertanto risulta impossibile porvi dei limiti fisici ed è per questo che la scala d’azione può spaziare dal piccolo oggetto ad un’intera isola dell’oceano Pacifico, da immense distese desertiche a montagne rocciose.

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Il land artist si fonde con l’ambiente instaurando con esso un rapporto di analisi interna. Opera su di esso utilizzando materiali semplici come sabbia. foglie, plastiche, stracci, vegetali, neon, fango. In questo la land art è ideologicamente affine all’arte povera che consiste essenzialmente “nel ridurre ai minimi termini, nell’impoverire i segni, nel ridurli nei loro archetipi”. Lo scopo principale dell’artista land è creare un impatto, un’esperienza con uno spazio libero da qualsiasi condizionamento. La fruibilità dell’opera land è affidata a videoclip, fotografie è dunque lontana da ogni forma di collezionismo o di concezione utilitaristica dell’arte.

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Per capire la complessità di questa corrente artistica si deve visitare la mostra IL CANTO DELLA TERRAOrizzonti di Land Art, un’esposizione di oltre 50 opere di grandi artisti tra cui Christo, De Maria, Fulton, Turrell presso la Galleria Repetto di Acqui Terme, tel. 0144325318) dal 26 Settembre al 25 Novembre.

Federica De Angelis

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