Grass Art: l’erba cresce sui mobili

Direttamente da Liverpool arriva una linea di mobili da giardino molto particolare, che unisce natura e artigianato, botanica e sostenibilità.

Direttamente da Liverpool arriva una linea di mobili da giardino molto particolare, che unisce natura e artigianato, botanica e sostenibilità. L’ideatore è l’artista Kevin Hunt che ha recuperato sedie, armadi, credenze e tavolini per ricoprirli di verdissime coltri di erbetta e foglioline. A che pro? Pura e semplice arte da mettere in giardino e osservare nelle sue mille evoluzioni.

La massima libertà d’espressione è proprio uno degli aspetti che caratterizzano le opere di Kevin il quale, parlando delle sue sculture, mette in luce l’aspetto imprevedibile dell’elemento naturale in gioco.

L’erbetta aderisce ai mobili grazie a un terriccio appiccicoso che, oltre a incollarsi alle pareti, fornisce una base fertile per la vegetazione. Inizialmente tutto è ordinato da perfetto grass inglese, poi, con il tempo, sei tu a potare come meglio credi.

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Oltre all’elemento naturale, anche il recupero di oggetti in esubero è un aspetto eco-friendly del lavoro di Kevin. Sedie, comodini e piccole credenze abbandonate assumono un ruolo nuovo. I mobili usati vengono trasformati a tal punto da non poter più essere utilizzati, immaginatevi di sedervi su una sedia che al posto del cuscino ha un bel tappeto di muschio e germogli.

L’alterazione, irreversibile, ne innalza lo status, da semplici articoli di arredamento a vere e proprie sculture della green generation, e la domanda che ogni elemento pone all’osservatore è: cosa significa essere oggetto? Quando si diventa scultura, opera d’arte?

Qual è l’utilità che ne deriva? Forse, un’ulteriore riflessione sul tema della sostenibilità. La possibilità di pensare all’arte come a una delle vie da percorrere per apprezzare la bellezza artistica della natura anche nel giardino di casa propria.

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Kevin è curatore e direttore del The Royal Standard, una galleria a led, uno spazio progettuale un ambiente di lavoro da visitare a Liverpool.

Serena Bianchi

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