Gli 8 maggiori orti botanici ed eco-musei del mondo

Quali sono i musei e gli orti botanici più verdi del mondo? Noi ne abbiamo scelti otto.

Se state pensando ad una gita o ad una vacanza e avete voglia di vedere qualcosa di diverso dal solito, perché non fate tappa in uno degli orti botanici o degli eco-musei più grandi e famosi del mondo? Per illuminarvi su questa possibilità turistica e naturalistica abbiamo raccolto notizie riguardo a 8 istituzioni che si pongono come obiettivo principale di preservare la biodiversità, di approfondire le nostre conoscenze in materia di botanica, zoologia e quant’altro e di “raccontare” la storia del nostro pianeta e delle specie animali e vegetali che lo popolano o lo hanno popolato nel passato.

1. Se siete alla ricerca di un suggestivo spettacolo di colori e profumi, il Keukenhof, meglio noto come il “Giardino d’Europa“, è proprio quello che fa per voi. Situato nei pressi della città di Lisse, nel sud dell’Olanda, e aperto al pubblico solo in primavera, tra i mesi di marzo e maggio, il Keukenhof è il più grande parco di fiori a bulbo del mondo. Il giardino nasce nel 1949 per intuizione dell’allora sindaco di Lisse ed è considerato un’importantissima attrazione turistica, oltre ad avere un indubbio valore naturalistico. Su una superficie di circa 32 ettari crescono infatti 87 specie diverse di alberi e fioriscono ben 7 milioni di bulbi: tra questi, potete trovare anche un centinaio di varietà diverse di tulipani, il fiore-simbolo dell’Olanda (tenete presente che il momento migliore per ammirare la loro fioritura è in aprile). Oltre al giardino, il Keukenhof comprende anche serre e padiglioni espositivi, spesso utilizzati come sedi di mostre. Nel caso foste interessati ad una trasferta olandese, vi segnaliamo che nel 2010 il Keukenhof sarà aperto al pubblico dal 18 marzo al 16 maggio.

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2. Tra gli orti botanici più antichi e importanti del mondo c’è il vastissimo Orto botanico di Berlino (Botanischer Garten und Botanisches Museum), la cui missione è di “esplorare, documentare, presentare, spiegare e tutelare la diversità delle specie vegetali“. Il Botanischer Garten occupa oltre 40 ettari di terreno e ospita circa 22 mila specie vegetali differenti: numeri che contribuiscono a farne il più ricco orto botanico d’Europa.

Creato alla fine dell’Ottocento per accogliere esemplari di piante e fiori provenienti dalle colonie tedesche, il Botanischer Garten può vantare ben 16 serre aperte al pubblico, che consentono ai visitatori di “viaggiare” attraverso zone climatiche e biomi diversi e di ammirare esemplari piuttosto rari di ninfee, orchidee, piante carnivore e persino di bambù gigante. Ad arricchire il complesso museale ci sono laboratori di ricerca, una Banca dei Semi e un Museo specializzato in esposizioni di botanica.

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3. A nord di Bruxelles, presso la città di Meise, si trova invece l’Orto botanico nazionale del Belgio (Jardin Botanique National de Belgique/Nationale Plantentuin van België), che unisce le attrattive naturalistiche ad un scenario particolarmente suggestivo: dal 1939, infatti, l’istituto occupa l’incantevole parco del castello di Bouchout, risalente al XII secolo e un tempo proprietà della famiglia reale belga. L’Orto botanico si estende su una superficie di circa 92 ettari di terreno e raccoglie circa 18 mila specie di piante provenienti da tutto il mondo, coltivate nelle serre o all’aperto a seconda delle singole caratteristiche e specificità. L’istituto può vantare anche un centro di ricerca e un erbario con più di 2 milioni di esemplari.

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4. Il Museo Nazionale di Storia Naturale (Muséum National d’Histoire Naturelle) di Parigi è stato istituito ufficialmente durante la Rivoluzione francese, per raccogliere e ampliare l’eredità del più antico Jardin royal des plantes médicinales. Quest’ultimo era stato fondato per decreto regale nel XVII secolo con lo scopo di promuovere la ricerca medica e di studiare le proprietà curative di erbe, fiori e piante. Oggi il Museo parigino è un importante centro di ricerca in botanica, zoologia, mineralogia, geologia ed antropologia e offre diverse attrattive, tra cui un ampio orto botanico, un parco zoologico, una galleria paleontologica e una galleria di mineralogia e geologia. Il Museo può vantare anche un erbario contenente circa 8 milioni di campioni provenienti da ogni angolo del mondo e che è stato creato con l’obiettivo di aiutare gli scienziati a registrare tutte le variazioni che avvengono nel tempo nel mondo vegetale e, soprattutto, a mantenere la memoria delle specie che si sono estinte.

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5. Se avete in programma un viaggio a New York, non potete non prendere in considerazione la possibilità di visitare il Museo Americano di Storia Naturale (American Museum of Natural History) che sorge nel cuore di Manhattan ed è uno tra i più famosi poli espositivi del mondo. Fondato nel 1869 e cresciuto grazie alle donazioni ricevute nel tempo, il complesso museale vanta diversi dipartimenti e istituti di ricerca, come quelli in antropologia, paleontologia e zoologia, un’importante biblioteca e ben 46 sale espositive, tra le quali spiccano la “sala dei meteoriti” e la “sala dei fossili”. Una delle attrazioni preferite dai visitatori del Museo è l’enorme planetario, che è parte integrante del Rose Center for Earth and Space.

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6. Tornando in Europa, vi segnaliamo una meta turistica britannica: l’Eden Project. Si tratta di un orto botanico costruito in Cornovaglia, nel sud del Paese, e che ospita numerose specie di piante provenienti da ogni angolo del mondo, offrendo a ciascuna di esse le necessarie condizioni di temperatura e umidità. Le due serre principali hanno il curioso aspetto di ampie cupole collegate tra loro e simulano condizioni climatiche, rispettivamente, tropicali e mediterranee. La serra che ospita le piante tropicali è, al momento, la più grande esistente al mondo, con i suoi quasi 55 metri di altezza, i suoi 100 metri di ampiezza e i suoi 200 metri di lunghezza. L’Eden Project è stato aperto al pubblico nel 2001 e si è recentemente dotato anche di un Centro (The Core) destinato a mostre e progetti educativi.

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7. Restando in Inghilterra, troviamo un’altra importante attrazione naturalistica, con una grande storia e una grande tradizione alle spalle: si tratta dei Royal Botanic Gardens di Kew, comunemente noti come Kew Gardens, un complesso di serre, edifici, biblioteche e giardini situato a sud di Londra e che gode dal 1840 dello status di orto botanico nazionale. Dichiarati patrimonio dell’UNESCO nel 2003, i Kew Gardens costituiscono oggi un importante centro di ricerca e ospitano circa 30 mila specie di piante, oltre a vantare un erbario di circa 7 milioni di esemplari. Dal 2000 i Kew Gardens sponsorizzano il Millennium Seed Bank Project, una Banca dei Semi pensata per salvaguardare la biodiversità vegetale.

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8. E in Italia? Uno degli orti botanici più famosi del nostro Paese si trova a Palermo ed è integrato nel Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università del capoluogo siciliano. L’Orto botanico di Palermo, il cui simbolo è un enorme Ficus macrophylla importato nel 1845 dall’Oceania, è stato creato nel XVIII secolo come giardino deputato alla coltivazione di piante medicinali e solo nel secolo successivo è diventato un centro di raccolta e di studio di piante, erbe e fiori provenienti da tutto il mondo, grazie anche alla stretta collaborazione con l’Orto botanico di Berlino. Oggi l’Orto si estende su una superficie di circa 10 ettari e ospita più di 12 mila specie vegetali, tra cui anche numerose piante acquatiche. All’Orto botanico di Palermo si deve la creazione, nel 1993, di una Banca del germoplasma, un istituto affiliato alla RIBeS (Rete Italiana Banche germoplasma per la conservazione ex situ della flora spontanea italiana) e il cui scopo è di salvaguardare il patrimonio genetico della flora mediterranea attraverso la conservazione dei semi delle specie rare o a rischio di estinzione.

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Alcuni progetti di orti botanici ed eco-musei che, per dimensioni e caratteristiche, aspirano ad affermarsi come mete turistiche e centri di innovazione e di ricerca sono oggi in via di realizzazione a Singapore, in Cina, in Corea del Sud e in Arabia Saudita. Qui, ad esempio, come un’oasi nel deserto, dovrà sorgere il complesso monumentale dei King Abdullah International Gardens, il cui completamento è previsto per il 2011 e che, nelle intenzioni di sponsor e progettisti, dovrebbe diventare il più vasto orto botanico ed eco-museo del mondo (con serre immense che si candidano a superare il primato conquistato dalla serra tropicale dell’Eden Project), oltre che affermarsi come importante centro di ricerca e di tutela della biodiversità. Vi terremo aggiornati!

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