Integratori di carotenoidi e omega3, secondo un’analisi il 65% non corrisponde alle etichette

Secondo l'analisi condotta sugli integratori nutrizionali, fino al 65% non contiene esattamente quanto riportato in etichetta

Gli integratori di carotenoidi e Omega-3 non sempre contengono quanto scritto nelle etichette.  A lanciare l’accusa è un’analisi condotta dal team dal prof. John Nolan e dal dottor Alfonso Prado-Cabrero del Waterford Institute of Technology. 

Un’industria che non conosce crisi quella degli integratori. Ma sappiamo davvero cosa c’è all’interno? Le etichette riportano con precisione il contenuto? Secondo l’analisi condotta sugli integratori nutrizionali per la salute disponibili in commercio, fino al 65% non contiene esattamente quanto riportato in etichetta.  

Spesso accompagnati da messaggi che riportano l’impatto positivo per la nostra salute, gli integratori – secondo i ricercatori – non sempre hanno effetti dimostrabili se non quello di alleggerire le nostre tasche. Per questo il team di studio ha invitato a regolamentarli al fine di ottenere una maggiore trasparenza. Essi hanno ideato una certificazione scientifica indipendente, chiamata “Supplement Certified”, che ha il compito di valutare quanto dichiarato sull’etichetta del prodotto.

“La nostra missione è aiutare i consumatori a ottenere risultati positivi supportando le aziende nutraceutiche che producono integratori volti a migliorare la funzione umana. Un requisito fondamentale è che gli ingredienti attivi dichiarati siano effettivamente presenti negli integratori, che vengono venduti e promossi per la salute degli occhi e del cervello. Più prodotti analizziamo, più sorprendenti saranno i risultati. La nostra analisi indipendente dei prodotti e l’opportunità di applicare un timbro di approvazione a un prodotto non solo offriranno tranquillità ai consumatori, ma anche a quelle aziende nutraceutiche che stanno lavorando duramente per garantire che i loro prodotti siano adatti allo scopo” ha detto il prof. Nolan.

Secondo gli autori dell’analisi, sembra esserci una lacuna nella regolamentazione degli integratori. Lacuna che ancora una volta potrebbe pesare sui consumatori.

Fonti di riferimento: SupplementCertified, ProfJohnNolan,

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