7 modi in cui la Grande Distribuzione potrebbe ridurre i rifiuti

In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che avrà luogo dal 19 al 27 novembre, le associazioni hanno fornito agli esperti della grande distribuzione 7 consigli per ridurre i rifiuti

Torna l’appuntamento con la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Dal 19 al 27 novembre in tutta Europa ci soffermeremo a riflettere sul riciclo e su come ridurre attraverso le semplici azioni quotidiane gran parte delle cose che oggi buttiamo con facilità e che invece potrebbero tornare ad avere una nuova vita.

L’evento, che nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea ha la scopo di sensibilizzare le istituzioni e i consumatori riguardo alle strategie e alle politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea. Alla luce delle ultime disposizioni normative, ossia della nuova direttiva in materia di gestione dei rifiuti (98/2008 CE) sottotitolata Verso una società del riciclo occorre mettere al primo posto la prevenzione e il riuso.

Perché la prevenzione. Si sa, prevenire è meglio che curare. Quindi meno rifiuti produciamo, più semplice ne diviene la gestione in termini di riduzione di estrazione di risorse, consumo energetico, emissioni di gas serra, ben più efficaci rispetto al riciclo.

Perché il riuso. Cercare di riutilizzare ciò che in realtà appare inutile è il secondo obiettivo da raggiungere, e che garantisce un’ottimizzazione delle risorse.

In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti e delle iniziative Meno plastica per tutti e Mettila in rete, la campagna Porta la Sporta insieme ad Italia Nostra e Adiconsum hanno inviato una lettera aperta ad alcuni esponenti della GDO, la Grande Distribuzione Organizzata, invitandoli ad intervenire per prevenire la produzione dei rifiuti con un taglio agli imballaggi evitabili e la messa in vendita di alternative di consumo a basso impatto ambientale.

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In particolare, Porta la Sporta, Italia Nostra e Adiconsum hanno riassunto in 7 punti le possibili soluzioni da adottare per ridurre i rifiuti provenienti dalla grande distribuzione, e non solo:

  1. 1) Ridurre drasticamente il consumo di sacchetti monouso nel reparto ortofrutta cui verrebbe affiancata una soluzione riutilizzabile, fornita ad esempio dall’iniziativa Mettila in rete, in cui il passaggio al riutilizzabile da parte dei clienti andrebbe incentivato con l’accredito di punti fedeltà o altri sistemi premianti;

  2. 2) inserire nell’offerta attuale di spazzolini almeno un modello con testine intercambiabili con ricariche in confezione a parte. Ma oltre all’utenza occorrerebbe spingere i produttori a riconsiderare il loro assortimento a favore di questo genere di prodotti;

  3. 3) ridurre l’overpackaging dei prodotti di gastronomia confezionati nei punti vendita. Ad esempio per i formaggi si può utilizzare solamente la pellicola trasparente ed eliminare gli inutili vassoietti che, una volta aperta la confezione vengono buttati poiché la confezione non è più facilmente richiudibile;

  4. 4) chiedere ai propri fornitori di eliminare al più presto:

    1. a) i doppi imballaggi evitabili come le confezioni di cartoncino che contengono dentifrici o altri prodotti di detergenza per il corpo.

    2. b) gli imballaggi secondari come l’involucro che avvolge le due confezioni di caffè singole da 250 gr a marca Lavazza e altre marche. Basterebbe una grafica diversa sulle singole confezioni che evidenzi l’impossibilità di un acquisto separato;

  5. 5) sostituire gli imballaggi a partire dalla private label in poliaccoppiato non riciclabile con imballaggi in monomateriale riciclabili. Anche se con questa soluzione non si evita il consumo di risorse in fase di produzione viene ridotta la percentuale di rifiuto indifferenziato, che è quello che incide di più e che determina i costi di smaltimento;

  6. 6) mettere a disposizione in tutti i punti vendita un ampio assortimento di prodotti per la detergenza del corpo e della casa acquistabili alla spina o in formati concentrati;

  7. 7) fare una regolare comunicazione per valorizzare le politiche ambientali intraprese. Le iniziative a carattere ambientale che richiedono la partecipazione dei consumatori necessitano di essere accompagnate da una comunicazione a lungo termine che ne promuova l’adozione con il supporto di sistemi premianti. Andrebbero attivati allo scopo tutti gli strumenti di comunicazione e di fidelizzazione che le insegne hanno a disposizione.

Non è poi un’impresa così difficile. Da oggi infatti l’Iper E.Leclerc Conad di Terni in collaborazione con l’associazione Ecologicpoint e con il patrocinio del Comune di Terni ha avviato una sperimentazione per ridurre i sacchetti nei supermercati ed in particolare nel reparto ortofrutta.

Francesca Mancuso

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