Chiuso l’inceneritore di Scarlino

Lo scorso 18 novembre il Tar della Toscana ha accolto il ricorso presentato dal WWF Italia e ha revocato le autorizzazione della Provincia riguardanti l'inceneritore di Scarlino (GR)

L’inceneritore di Scarlino è fermo: è stato accolto dal Tar della Toscana il ricorso presentato dal WWF per la chiusura dell’impianto di cogenerazione di Scarlino, in provincia di Grosseto. Il Tribunale Amministrativo ha infatti stabilito che la Provincia “ha rilasciato la pronuncia di compatibilità ambientale in assenza di tutti gli elementi conoscitivi opportuni necessari al fine di escludere negative ricadute sulla salute umana e sull’ambiente.

Da parte del WWF che aveva fatto sentire la propria voce attraverso il ricorso avviato insieme col Comune di Follonica e col Comitato del no all’inceneritore di Scarlino, dovrebbe esserci soddisfazione ma qualcosa, secondo l’associazione ambientalista, non è andato come doveva.

Nonostante, infatti, siano state revocate le autorizzazioni che in precedenza erano state concesse dalla Provincia per il funzionamento dell’inceneritore di Scarlino, il WWF aspetta a gioire: “Ci sarebbe di che rallegrarsi – si legge in una nota dell’associazione – poiché salvo errori è la prima volta che il Giudice amministrativo, invece di rilevare singoli ‘errori’ di procedura a fondamento della propria decisione” va contro una decisione della Provincia.

Invece – continua il WWF – c’è poco da cantar vittoria: il Giudice ha fatto il suo dovere, ma la Pubblica Amministrazione pare di no. Inoltre, invece di riconoscere le gravi lacune del procedimento e porvi rimedio, tuona a più voci su ogni giornale che gli ambientalisti non hanno valutato le conseguenze del loro ricorso e che ricorrerà al Consiglio di Stato. Il WWF ha invece perfettamente valutato le conseguenze del suo atto: riaffermare che l’azione della Pubblica Amministrazione deve essere prima di tutto legittima“.

Già, il Consiglio di Stato. Il Presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras ha dichiarato che non ha paura del ricorso ed è disposto a “metterci la faccia. Continua: “Non sono in discussione l’area industriale e il piano dei rifiuti. A breve si farà ricorso al Consiglio di Stato” cui seguirà la “richiesta di sospensiva“.

Ma il WWF e le associazioni non demordono. Anche nelle altre province della Toscana c’è un problema simile. Secondo gli ambientalisti, “il nuovo Piano Interprovinciale dei Rifiuti dell’Ato ‘Toscana Centro’, adottato nei giorni scorsi dalle Giunte provinciali di Firenze, Prato e Pistoia, conferma, ancora una volta, la decisione politica di puntare tutto sugli inceneritori, a discapito delle altre azioni virtuose che dovrebbero comporre una corretta gestione dei rifiuti“. Una cattiva abitudine che si perpetua, al di là di ogni decisione presa all’interno dei tribunali. Ciò che l’associazione lamenta èun abnorme aumento dell’incenerimento, dalle 60.000 tonnellate/anno di oggi, alle 250.000 tonnellate/anno previste per il 2015. È stata infatti prevista non soltanto la costruzione di un nuovo inceneritore, ma anche il potenziamento – per quello che riguarda la Provincia di Pistoia – dell’impianto di Montale“.

Altra nota dolente, riguarda la raccolta differenziataPiù si costruiscono inceneritori (raddoppiando quelli esistenti) – precisa il WWF in una nota – meno s’investirà in termini di risorse, nella raccolta differenziata. I costi per i cittadini saranno crescenti ed i rifiuti saranno verosimilmente destinati ad aumentare“.

Morto un inceneritore, se ne fa un altro. C’è poco da stare allegri.

Francesca Mancuso

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