Confermata la messa al bando della plastica usa e getta in Europa, ma dal 2021

Continua la battaglia dell'Europa contro la plastica usa e getta. Nella relazione redatta da Frédérique Ries (ALDE, BE), adottata con 51 voti favorevoli, 10 contrari e 3 astensioni, i deputati europei hanno aggiunto altri oggetti a quelli giù inseriti nell'elenco da bandire entro il 2021

Continua la battaglia dell’Europa contro la plastica usa e getta. Nella relazione redatta da Frédérique Ries (ALDE, BE), adottata con 51 voti favorevoli, 10 contrari e 3 astensioni, i deputati europei hanno aggiunto altri oggetti a quelli giù inseriti nell’elenco da bandire entro il 2021.

A maggio, la Commissione Europea aveva reso note le nuove norme comunitarie per ridurre i rifiuti marini, soprattutto legati alla plastica. Entro il 2021, cotton fioc, posate, piatti, cannucce, bastoncini per cocktail e aste per palloncini, saranno banditi dall’Ue nell’ambito dei piani approvati mercoledì dal Comitato per l’ambiente e la salute pubblica. Potranno essere commercializzati solo se fabbricati con materiali sostenibili.

E l’elenco di prodotti pericolosi per l’ambiente si allunga. Nella relazione redatta da Frédérique Ries, adottata con 51 voti favorevoli, i deputati europei hanno aggiunto ai prodotti banditi: sacchetti di plastica molto leggeri, prodotti in plastica oxo-degradabile e contenitori per fast food fatti di polistirolo. Saranno adottate anche una serie di misure contro i filtri delle sigarette e gli attrezzi da pesca persi.

Gli oggetti di plastica monouso come piatti, posate o cotton fioc, costituiscono oltre il 70% dei rifiuti marini. Gli effetti sono ormai tristemente noti, motivo per cui si deve immediatamente correre ai ripari. Secondo la Commissione europea, oltre l’80% dei rifiuti marini sono materie plastiche. A causa della lenta decomposizione, la plastica si accumula nei mari, negli oceani e sulle spiagge dell’UE e di tutto il mondo. I residui di plastica si trovano nelle specie marine, come le tartarughe marine, le foche, le balene e gli uccelli, ma anche nei pesci e nei crostacei, e quindi nella catena alimentare umana.

Secondo quanto reso noto dall’Ue, anche l’utilizzo di molti altri articoli, per i quali non esiste un’alternativa, dovrà essere ridotto dagli Stati membri in modo “ambizioso e duraturo” entro il 2025. Di questa categoria fanno parte box per hamburger monouso, scatole dei sandwich o contenitori per alimenti per frutta, verdura, dessert o gelati.

“Gli stati membri elaboreranno piani nazionali per incoraggiare l’uso di prodotti adatti a molteplici usi, nonché il riutilizzo e il riciclaggio” si legge nel comunicato ufficiale.

Fa sapere l’Europa che anche altre materie plastiche, come le bottiglie per bevande, dovranno essere raccolte separatamente e riciclate al 90% entro il 2025.

Mozziconi di sigaretta e attrezzi da pesca persi

Secondo i deputati, inoltre, si dovranno combattere anche i rifiuti dei prodotti del tabacco, in particolare i filtri per sigarette contenenti plastica. Dovrebbero essere ridotti del 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030.

Un mozzicone di sigaretta può inquinare tra 500 e 1000 litri d’acqua e se gettato per le strade, può richiedere fino a 12 anni per disintegrarsi.

Attrezzi da pesca

Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che almeno il 50% degli attrezzi da pesca persi o abbandonati contenenti plastica vengano raccolti ogni anno, con un obiettivo di riciclaggio di almeno il 15% entro il 2025. Essi rappresentano il 27% dei rifiuti trovati sulle spiagge europee.

Gli Stati membri dovrebbero garantire che le società produttrici di tabacco coprano i costi della raccolta dei rifiuti per tali prodotti, compresi il trasporto, il trattamento e la raccolta dei rifiuti. Lo stesso vale per i produttori di attrezzi da pesca contenenti plastica, che dovranno contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di riciclaggio”.

Il rapporto verrà sottoposto a votazione da parte del Parlamento durante la sessione plenaria del 22-25 ottobre a Strasburgo.

Ridurre la plastica non solo è possibile ma è necessario.

LEGGI anche:

Francesca Mancuso

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook