Ecolight: gli italiani non sanno smaltire correttamente i piccoli elettrodomestici

Gli italiani lo fanno male, molto male. Cosa? Non quello che state pensando se siete maliziosi, ma lo smaltimento dei piccoli elettrodomestici, che, in quanto rifiuti speciali, dovrebbero essere differenziati e avviati a corretti percorsi di trattamento e recupero. Invece solo meno di uno su cinque viene recuperato correttamente. E la maggior parte finisce, ahinoi, nel sacco nero…

Troppi rifiuti elettronici ancora nell’indifferenziata. Gli italiani lo fanno male, molto male. Cosa? Non quello che state pensando, se siete maliziosi, ma lo smaltimento dei piccoli elettrodomestici, che, in quanto rifiuti speciali, dovrebbero essere differenziati e avviati a corretti percorsi di trattamento e recupero. Invece solo meno di uno su cinque viene recuperato correttamente. E la maggior parte finisce, ahinoi, nel sacco nero…

Solamente il 18% dei piccoli elettrodomestici e dell’elettronica di consumo, una volta non più funzionanti, segue il corretto percorso di raccolta e smaltimento”, conferma Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio che si occupa della gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori a fine vita. Eppure anche phon, radio o cellulari sono classificati come raggruppamento R4 dei RAEE: sono rifiuti speciali composti da importanti quote di materie che possono essere recuperate e da sostanze che potrebbero essere inquinanti.

Nel 2012 in Italia ne sono state raccolte quasi 39mila tonnellate, di cui 15mila tonnellate sono state gestite da Ecolight, contro le circa 200mila tonnellate di piccoli elettrodomestici che sono stati immessi sul mercato. “Anche se esiste l’obbligo di differenziarla, intercettare questa tipologia di rifiuto è complesso -prosegue Dezio-. Dove mettiamo il frullatore quando non funziona più? E che fine fanno i phon, le radio o i cellulari quando non vanno? In molti casi vengono messi in qualche remoto cassetto di casa, per poi essere gettati senza cura quando danno fastidio”.

A fronte dell’obbligo di una raccolta differenziata, due le strade possibili per i cittadini: “portare il vecchio elettrodomestico alla piazzola ecologica del proprio comune di residenza oppure lasciarlo in negozio quando si va a comprare l’apparecchio nuovo sostitutivo, secondo quanto prevede il decreto “uno contro uno”, il punto vendita è obbligato a ritirare la vecchia apparecchiatura gratis al momento dell’acquisto di una nuova di equivalente funzionalità. Questo significa per esempio: consegno un vecchio lettore vhs e compro un lettore dvd”, conclude il direttore.

Recuperare correttamente un R4 è importante: sono rifiuti riciclabili al 97%, composti prevalentemente da ferro e plastica, materiali che possono essere indirizzati verso un percorso di recupero per ottenere materie prime seconde riutilizzabili nei processi produttivi. Ora non ci sono più scuse: sapete come e perché differenziare anche i piccoli elettrodomestici. Basta di farlo male.

Roberta Ragni

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