Buste di plastica: il Consiglio di Stato conferma il divieto di vendere shopper non biodegradabili

Proprio in occasione della Settimana Nazionale “Porta la Sporta 2011”, il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso contro il divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica stabilita, lo scorso febbraio, dal TAR del Lazio. Con la ratifica del Consiglio di Stato, avvenuta oggi con una sentenza, viene ribadita quindi la validità del provvedimento e inflitto un nuovo duro colpo per i produttori di shopper, che ora possono solo sperare di tentare un ricorso all’Ue per vizio di forma.

Proprio in occasione della Settimana Nazionale “Porta la Sporta 2011”, il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso contro il divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica stabilita, lo scorso febbraio, dal TAR del Lazio. Con la ratifica del Consiglio di Stato, avvenuta oggi con una sentenza, viene ribadita quindi la validità del provvedimento e inflitto un nuovo duro colpo per i produttori di shopper, che ora possono solo sperare di tentare un ricorso all’Ue per vizio di forma.

Ma facciamo qualche passo indietro…
All’inizio dell’anno, l’associazione dei trasformatori italiani di materie plastiche Unionplast e quattro aziende del settore avevano fatto un ricorso al TAR contro il divieto previsto dal governo (legge 296/96 entrata in vigore il 1 gennaio scorso) che vieta la commercializzazione delle buste non biodegradabili. Il TAR aveva bocciato il ricorso dei produttori e oggi il Consiglio di Stato ha confermato la decisione.

“L‘innovazione ha vinto ancora una volta contro il vecchio modo di fare industria e di questo non possiamo che essere felici – ha detto Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – Anche questa sentenza conferma la bontà di un provvedimento che guarda al futuro dell’ambiente e alla salute di persone e animali che in questo vivono. La pericolosità delle buste di plastica usa e getta disperse in natura è infatti cosa ormai ben nota anche nel Mediterraneo dove si calcola che galleggino ben 500 tonnellate di rifiuti plastici che causano ogni anno la morte di migliaia di cetacei e esemplari di altre specie marine. È per questo che la stessa Commissione europea sta studiando a livello comunitario una misura analoga al bando italiano”.

Solo shopper biodegradabili, dunque, ma perché non andare oltre ed eliminare dal nostro stile di vita la proprio la cultura dell’usa e getta? Chi di voi non ha ancora acquistato una sporta biodegradabile di stoffa?

Verdiana Amorosi

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook