#svestilafrutta, greenMe.it dice no all’abuso degli imballaggi. E tu? Partecipa!

Una cipolla in un vassoio, 20 grammi di basilico avvolti nella plastica e ancora una banana o un' arancia in solitaria totalmente sigillate. Quante volte al supermercato ci siamo trovati davanti a questa scena? Ha senso confezionare frutta e verdura che già per natura, grazie alla buccia, hanno una loro protezione? #svestilafrutta è la campagna social che greenMe.it vuole lanciare contro l'abuso degli imballaggi in plastica. Ecco come partecipare.

Una cipolla in un vassoio, 20 grammi di basilico avvolti nella plastica e ancora una banana o un’ arancia in solitaria totalmente sigillate. Quante volte al supermercato ci siamo trovati davanti a questa scena? Ha senso confezionare frutta e verdura che già per natura, grazie alla buccia, hanno una loro protezione? #svestilafrutta è la campagna social che greenMe.it vuole lanciare contro l’abuso degli imballaggi in plastica. Ecco come partecipare.

La sostenibilità ambientale passa anche attraverso il packaging, da anni si cerca si spodestare la plastica dal suo ruolo di regina degli imballaggi, tanti passi in avanti sono stati fatti, basti pensare all’introduzione dei sacchetti bio (seppur il fatto di doverli pagare 2 centesimi ha creato non poco scompiglio), ma la strada è tutta in salita.

La plastica molto spesso viene utilizzata una sola volta, ma ricordiamoci che non sempre è garanzia di mantenimento dell’integrità di un prodotto, soprattutto quando quel tipo di frutta o verdura, non avrebbe di per sé bisogno di nessun tipo di imballaggio.

Ma basta fare un giro per qualsiasi tipo di supermercato è trovarsi davanti a dei veri e propri paradossi, ecco perché greenMe.it lancia la campagna social #svestilafrutta che ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’abuso degli imballaggi in plastica e arrivare fino all’orecchio dei produttori per creare un’inversione di tendenza che rispetti l’ambiente e limiti gli sprechi.

#svestilafrutta, la campagna social

C’è ormai l’ossessione di impacchettare tutto, di proteggere eccessivamente frutta e verdura, perfino quella bio. Il risultato è che ci ritroviamo il carrello della spesa pieno di plastica che nella maggior parte dei casi poi finisce in mare. I dati lo confermano, secondo uno studio, entro il 2050 gli oceani avranno più plastica che pesci.

Davanti a tutto questo, non possiamo rimanere immobili, perché il futuro del nostro Pianeta dipende anche da ciò che compriamo al supermercato. GreenMe.it apre ufficialmente la battaglia italiana contro gli imballaggi inutili, attraverso la campagna #svestilafrutta.

“Partecipare a questa campagna è un piccolo gesto concreto per aiutarci a far capire a tutti quanto spreco e quanta plastica esistono nei nostri acquisti quotidiani, mentre sarebbe possibile evitare questi imballaggi ingombranti e inquinanti. Un invito, questo, rivolto alle catene della grande distribuzione che per prime dovrebbero adoperarsi per questo cambiamento, dicendo no all’abuso degli imballaggi. Per questo chiediamo di indicare anche il nome del supermercato dove viene scattata la foto. Modificare prodotti e comportamenti d’acquisto è realmente possibile”, spiega Simona Falasca, direttore di greenMe.it

svesti la frutta

#svestilafrutta, come partecipare

Partecipare alla campagna #svestilafrutta è molto semplice. Ogni qualvolta ti trovi davanti a un prodotto imballato in maniera assurda e senza senso (un mandarino, una banana, una zucchina etc..) scatta una foto e poi caricala sui social Facebook, Twitter, Instagram usando l’hashtag #svestilafrutta, taggando @greenMe_it e inserendo anche il nome del supermercato dove si trova la confezione.

L’obiettivo è quello di denunciare questi paradossi e far sì che il tam tam mediatico possa contribuire a cambiare la situazione, sensibilizzando i supermercati a un uso più consapevole della plastica. Anche perché le soluzioni ci sono già: sulla frutta con la buccia, l’etichetta si può attaccare direttamente sopra. Di certo essendo già protetta, non ci sarà nessuna ripercussione per la sicurezza, basta infine metterla in una sporta riutilizzabile.

#DesnudaLaFruta, la campagna social spagnola

#svestilafrutta, che ha una sua pagina Facebook creata da Victoria Fernandez, è la versione italiana di #DesnudaLaFruta. L’immagine di una cipolla venduta in un vassoio di plastica pubblicata sulla pagina Facebook ‘La hipótesis Gaia’, qualche giorno fa, ha fatto il giro del mondo.

A scattarla in un Carrefour Express a Salamanca è stata Isabel Vincente, blogger e attivista, che dopo aver visto questa scena nel reparto di frutta e verdura, ha deciso di creare una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’abuso degli imballaggi in plastica. L’iniziativa racchiusa sotto l’hashtag #DesnudaLaFruta è promossa in Spagna da Isabel insieme a Patricia Reina e Fernando Gómez, del blog “Vivir sin Plástico”.

“Mi è capitato di vedere anche un mazzo di prezzemolo in un vassoio di plastica, una melanzana. Si tratta di imballaggi totalmente inutili perché la buccia di questi prodotti è sufficiente per la loro protezione”, ha spiegato Isabel Vincente.

Sulla stessa linea, Reina e Gómez: “Ha senso confezionare frutti come mandarini, arance o banane in vassoi di plastica?”.

La risposta non può che essere no e l’indignazione degli utenti social ne è la dimostrazione:

Parlano di noi

Dominella Trunfio e Roberta Ragni

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