La legge sul vuoto a rendere approda in Senato

Il ritorno del vuoto a rendere in Italia sembra essere sempre più vicino. Dopo la proposta di legge presentata alla Camera dagli on. Mazzocchi e Gava lo scorso dicembre, oggi, il progetto Vetro Indietro, voluto da Italgrob, la Federazione italiana grossisti e distributori di bevande, approda al Senato della Repubblica.

Il ritorno del vuoto a rendere in Italia sembra essere sempre più vicino. Dopo la proposta di legge presentata alla Camera dagli on. Mazzocchi e Gava lo scorso dicembre, oggi, il progetto Vetro Indietro, voluto da Italgrob, la Federazione italiana grossisti e distributori di bevande, approda al Senato della Repubblica.

A far varcare al soglia di Palazzo Madama alla virtuosa pratica che all’estero e soprattutto in America non è mai stata abbandonata, è il Senatore PD Francesco Ferrante, membro della segreteria nazionale di Legambiente e Vicepresidente del Kyoto Club che ieri ha presentato il disegno di legge all’attenzione dei colleghi senatori ribadendo la necessità di reintrodurre anche in Italia il meccanismo del vuoto a rendere che la cultura dell’usa e getta ha spazzato via, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti“.

logo_vetro_indietroIl vuoto a rendere, gestito, come proposto, attraverso l’istituzione di vere e proprie filiere del recupero degli imballaggi, con sistemi moderni di cauzione e soprattutto con l’introduzione di incentivi per i soggetti che aderiscono – primi fra tutti gli sgravi fiscali sulla Tarsu – riuscirebbe a ridurre le enormi quantità di rifiuti prodotti quotidianamente, in particolar modo vetro e alluminio che verrebbero tolti dai cassonetti e riutilizzati più volte. Allungando così il loro ciclo di vita. Perché come fa giustamente notare Ferrante, “riciclare una bottiglia integra consente un risparmio energetico cinque volte superiore alla fusione del vetro rottamato e permette di riutilizzare un contenitore più di cinquanta volte.“.

Il vuoto a rendere non è altro che l’uovo di Colombo per quelle imprese rispettose dell’ambiente che sanno cogliere l’opportunità di un ‘risparmio collettivo’, e per le nostre città sempre più assediate dai rifiuti”. – ha concluso Ferrante. Insieme a lui, a firmare il Ddl anche i senatori Amati; Antezza; Baio; Bruno; Bubbico; Carloni; Chiaromonte; Chiti; Della Seta; Di Giovan Paolo; Donaggio; Magistrelli; Negri e Nerozzi.

Simona Falasca

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