Come bonificare le acque dai rifiuti pericolosi grazie al grafene

Trattamento di rifiuti pericolosi tramite il grafene. Le bonifiche ambientali, ora, potranno partire da questo innovativo materiale che sarà in grado di assorbire gli inquinanti organici (in particolare gli idrocarburi) dalle acque, dai terreni e dall'aria

Trattamento di rifiuti pericolosi tramite il grafene. Le bonifiche ambientali, ora, potranno partire da questo innovativo materiale che sarà in grado di assorbire gli inquinanti organici (in particolare gli idrocarburi) dalle acque, dai terreni e dall’aria.

In particolare, la società italiana Directa Plus insieme con SetCar – una società rumena con esperienza nel campo della decontaminazione e smaltimento di rifiuti pericolosi – ha testato sul campo le applicazioni di un nuovo materiale a base di grafene (il Graphene Plus) nel settore ambientale, specialmente nel campo delle bonifiche ambientali.

Insomma, con il grafene si possono trattare le acque, i suoli e i reflui gassosi contaminati da sostanze organiche.

L’ESPERIMENTO – Partito il 14 ottobre scorso, il progetto di depurazione si è svolto nell’area dismessa di una raffineria rumena, in un bacino di circa 16.500 m3 di acqua contenente idrocarburi petroliferi in concentrazioni pari a 56 ppm (vale a dire circa 3 gocce di olio per ogni litro di acqua), per un totale di più di una tonnellata di idrocarburo da rimuovere dall’acqua prima di poterla riversare nel corso d’acqua adiacente. Infatti, la concentrazione massima di idrocarburo richiesta dalla legge per lo scarico nelle acque superficiali è di 5 ppm.

Il risultato è che, utilizzando il materiale a base si grafene sciolto, si sono abbattute le concentrazioni di idrocarburo al di sotto di 1 ppm in soli 10 minuti di trattamento.

Graphene Plus ha ottenuto nel 2013 la certificazione da parte del Ministero dell’Ambiente Italiano per l’impiego in mare nel caso di sversamento di idrocarburi. Graphene Plus è anche oggetto di un progetto di Directa Plus chiamato GEnIuS (Graphene Eco Innovative Sorbent), cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito dell’iniziativa Eco-Innovation.

Si allarga, quindi, il campo di utilizzo del grafene come autentico materiale del futuro: flessibile, resistente e ottimo conduttore, si presta non solo nel campo delle applicazioni elettroniche e tecnologiche, al di là del settore del fotovoltaico, ma d’ora in poi anche per le bonifiche ambientali. Se non è progresso questo!

Germana Carillo

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