Vecchi elettrodomestici: perché li conserviamo e non riusciamo a liberarcene?

Perché facciamo fatica a liberarci dei vecchi elettrodomestici ormai in disuso? Ci hanno tenuto compagnia soltanto per qualche anno - a causa dell’obsolescenza programmata -, ci sono stati utili nelle pulizie domestiche o in cucina. Poi sono iniziati i problemi di malfunzionamento. Abbiamo sostituito l’elettrodomestico ormai inutilizzabile con un nuovo prodotto. Lo abbiamo riposto in uno scatolone e dimenticato in garage.

Perché facciamo fatica a liberarci dei vecchi elettrodomestici ormai in disuso? Ci hanno tenuto compagnia soltanto per qualche anno – a causa dell’obsolescenza programmata -, ci sono stati utili nelle pulizie domestiche o in cucina. Poi sono iniziati i problemi di malfunzionamento. Abbiamo sostituito l’elettrodomestico ormai inutilizzabile con un nuovo prodotto. Lo abbiamo riposto in uno scatolone e dimenticato in garage o in cantina.

Si tratterebbe di un fenomeno piuttosto diffuso, almeno secondo le informazioni raccolte da Ecodom, il Consorzio Italiano Recupero e Riciclaggio Elettrodomestici. Attraverso l’iniziativa Garage Story, Ecodom ci spiega quali sono gli elettrodomestici ormai inutilizzati, accumulati nelle case degli italiani, e perché sarebbe importante recuperarli. Insomma, nei garage e nelle cantine di molti di noi si nasconderebbe un vero e proprio tesoro.

Nelle nostre case stiamo conservando almeno 200 milioni di elettrodomestici che non utilizziamo più. Le ragioni del nostro comportamento sono razionali o emotive. A volte, però, si tratta semplicemente di disinteresse. Tra i grandi elettrodomestici in disuso che possiamo trovare nelle nostre case, abbiamo i condizionatori portatili, le asciugatrici e i boiler elettrici. Mentre per quanto riguardai piccoli elettrodomestici, il primato va alle pianole e ai videoregistratori, senza dimenticare i vecchi monitor. Tra ciò che utilizzavamo in cucina, ecco i tostapane, le friggitrici e i macinacaffè.

Sono questi i principali risultati del “Rapporto di ricerca sulle abitudini di utilizzo e smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) da parte dei consumatori italiani” commissionato nel 2012 da Ecodom a Ipsos. Dopo aver scoperto quali sono gli elettrodomestici ormai in disuso, che continuiamo a conservare nelle nostre case per ogni tipo di evenienza, Ecodom ha deciso di andare alle origini del fenomeno e di scoprirne le motivazioni.

disinteressato

Ecco che allora, attraverso un’indagine Doxa, sono emersi i 10 profili che tratteggiano gli atteggiamenti più comuni tra le famiglia italiane rispetto alle apparecchiature elettroniche che vengono conservate per anni anche se non sono più utilizzate da tempo, soprattutto poiché ormai obsolete, rovinate o non più funzionanti. Ecodom ha interpretato creativamente questi profili umani, raccontando in una brochure dieci “Garage Story”, accompagnate dagli scatti del fotografo Mario Guerra.

appassionato fai-da-te

Ecco la classifica dei 10 ritratti in cui gli italiani si identificano di più:

1) Il disinteressato: non si pone il problema, “dove sono non danno nessun fastidio”.
2) L’oculato: pensa che “potrebbe sempre tornare utile, non si sa mai…”.
3) L’accumulatore: si ritrova nel “meglio avere sempre un apparecchio di scorta”
4) Il pigro: ha sempre una scusa per rimandare, “non trovo mai il tempo per portarli all’isola ecologica”.
5) L’idealista: ritiene che “gli apparecchi di una volta non esistono più, magari domani potrebbero diventare oggetti di design”.
6) Il polemico: si chiede “possibile che debba pensarci io?”.
7) Il nostalgico: non se ne separa perché “anche se non servono più, preferisco tenerli, ci sono affezionato”.
8) Il diffidente: non è convinto del corretto smaltimento, “chissà dove vanno a finire…”.
9) Il disinformato: non sa né dove portarli né a chi rivolgersi .
10) L’appassionato del fai-da-te: preferisce conservarli perché “domani potrei provare o imparare a ripararli”.

Non dimentichiamo che i vecchi elettrodomestici hanno un valore e che un loro smaltimento scorretto può essere causa di inquinamento. Se il recupero avviene come si deve, invece, dagli elettrodomestici in disuso si potranno ricavare i materiali necessari a costruirne di nuovi. Basti pensare, ad esempio, che da un vecchio frigorifero posiamo ricavare fino a 28 kg di ferro, 6 kg di plastica e oltre 3 kg tra rame e alluminio.

Ricordate che i vecchi elettrodomestici possono essere riparati e, prima di liberarvene, provate a sottoporli all’intervento di un esperto, ad esempio di un elettricista. Se invece non sono recuperabili, informatevi riguardo alle modalità di consegna dei rifiuti elettronici (Raee) presso le isole ecologiche e i punti di raccolta del vostro Comune.

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