Revet Recycling in Toscana l’impianto che riciclera’ 15mila tonnellate di plastica

È stato inaugurato ieri in Toscana il nuovo impianto per la produzione di granuli e densificato, che permetterà di riciclare 15mila tonnellate all'anno di plastica. È Revet Recycling ed è il nuovo sistema di riciclo delle plastiche miste post consumo che si occuperà in particolare dei materiali delle raccolte differenziate toscane, selezionate dalla società Revet

È stato inaugurato ieri a Pontedera in Toscana il nuovo impianto per la produzione di granuli e densificato, che permetterà di riciclare 15mila tonnellate all’anno di plastica. È Revet Recycling ed è il nuovo sistema di riciclo delle plastiche miste post consumo che si occuperà in particolare dei materiali delle raccolte differenziate toscane, selezionate dalla società Revet.

L’impianto è in grado di trattare 2500-3000 chili l’ora di materiali plastici. Ciò significa che ogni anno Revet Recycling riuscirà a lavorare circa 15mila tonnellate di quella frazione critica delle plastiche che spesso viene destinata al recupero energetico. Ma l’idea di Revet è differente. Attraverso Recycling, la plastica mista viene valorizzata e torna ad essere materia, riuscendo a sostituire la materia vergine anche in prodotti di alta gamma. Un esempio? I particolari del settore automotive.

L’idea alla base del progetto era quella di recuperare la frazione più critica delle raccolte differenziate, ossia quella delle plastiche miste, creando nuove opportunità nel settore del riciclo all’insegna della sostenibilità ambientale. Così è nata Revet Recycling, una delle prime aziende italiane che è riuscita a riciclare le plastiche miste post consumo trasformandole in granulo con cui realizzare ri-prodotti di alta gamma, come i particolari per l’automotive.

Come funziona l’impianto? Le plastiche miste vengono caricate su due nastri che le conducono alla linea di triturazione. Qui una serie di denti metallici montati su un albero centrale riduce il materiale in scaglie di diametro inferiore ai 40 millimetri. Queste ultime vengono poi trasportate ad un serbatoio di accumulo dove sono riversate nella prima vasca, detta di pre-lavaggio. Qui avviene una prima selezione: la frazione più pesante, composta principalmente da detriti e poliestere, affonda e viene espulsa dal ciclo (25% circa), mentre la frazione galleggiante viene inviata a due centrifughe (16 giri al secondo) che separano il materiale dall’acqua di lavaggio e da inquinanti solidi.

Giunte alla seconda vasca di lavaggio, le plastiche miste vengono ulteriormente raffinate perdendo le loro ultime impurità. Il materiale in uscita viene infine immesso all’interno di due essiccatori centrifughi compattato da due torchi. A questo punto il materiale è pronto per essere riciclato. Le plastiche vengono riversate su un nastro dosatore che le conduce al densificatore.

L’iniziativa va in tandem con le attività svolte dalla Regione Toscana nell’ambito dei rifiuti. Tra il 2011 e il 2012, la Regione ha pubblicato un bando per finanziare al 50% l’acquisto da parte di enti e aziende pubbliche, di manufatti realizzati con le plastiche miste delle raccolte differenziate.

Francesca Mancuso

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