Il vischio ha proprietà biologiche uniche e straordinarie, la nuova scoperta

Il vischio è un misteriosa pianta parassita, in passato considerata magica per i druidi celti. Oggi è una pianta medicinale, ma anche una popolare decorazione natalizia, ecco cosa hanno scoperto i ricercatori in nuovo studio che analizza la sua respirazione.

Il vischio è un misteriosa pianta parassita, in passato considerata magica per i druidi celti. Oggi è una pianta medicinale, ma anche una popolare decorazione natalizia, ecco cosa hanno scoperto i ricercatori in nuovo studio che analizza la sua respirazione.

Il vischio preferisce crescere sui rami giovani sulla cima della chioma, essendo un parassita, disturba la crescita degli alberi ospiti, che si indeboliscono per la carenza di acqua e sostanze nutritive. Infatti, esso trae gran parte delle sue esigenze nutrizionali dal proprio ospite.

Come funziona? Le piante parassite hanno radici modificate che penetrano nell’ospite, permettendogli di estrarre la sua acqua e le sue sostanze nutritive. Tuttavia, nel corso degli anni, il vischio sembra aver sviluppato un altro intrigante adattamento.

Tutti gli organismi pluricellulari conosciuti, sia piante che animali, per respirare usano un enzima chiamato Complex I, ma questo componente manca nel vischio europeo (album Viscum). Sembra che nel corso di milioni di anni di evoluzione, esso abbia trovato un altro modo per produrre energia per respirare.

“Nei nostri studi avevamo dimostrato che i geni responsabili della produzione del Complex I mancavano, ma pensavamo che potessero essersi trasferiti in altre parti del genoma. Siamo rimasti sbalorditi nello scoprire invece, che il vischio è riuscito a fare a meno di questo meccanismo metabolico che si pensava fosse essenziale per tutti gli organismi pluricellulari”, spiega Andrew Maclean, uno studente di dottorato presso il John Innes Center e autore principale dello studio pubblicato su Current Biology.

Gli scienziati non sanno per certo perché e come ciò sia successo, ma probabilmente il tutto ha qualcosa a che fare con la natura parassitaria del vischio. La pianta probabilmente compensa la sua respirazione nel momento in cui si nutre del suo ospite.

“Il vischio parassita riceve molta nutrizione dal suo ospite, allora forse non ha bisogno di un’alta capacità di respirazione”, continua Maclean.

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Questa nuova prospettiva offre uno scenario unico sull’evoluzione delle piante parassita, ma non è ancora chiaro se altre abbiano sviluppato un meccanismo simile. Sappiamo, infatti, che il vischio non è il più pericoloso, ma alcuni dei suoi parenti possono essere devastanti e comprendere i loro meccanismi biochimici, potrebbe un giorno aiutarci a proteggere meglio i raccolti.

I vischi sono spesso considerati come parassiti che uccidono alberi e gli habitat naturali, ma recentemente alcune specie sono state riconosciute come specie chiave, con un impatto positivo sui loro ecosistemi.

Ad esempio, il vischio che si attacca ai ginepri fa sì che crescano più bacche che vanno poi a nutrire i volatili, creando una virtuosa catena di sostentamento. Questa interazione è la dimostrazione che sebbene il vischio si nutra del ginepro, nello stesso tempo, contribuisce alla sua diffusione e alla crescita della biodiversità.

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Dominella Trunfio

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