Sblocchiamoli: tutti a Monaco per protestare contro i brevetti su piante e animali

Cavoli, meloni, pomodori sotto brevetto. E' quanto sta accadendo in Europa dove l'Ufficio Europeo dei Brevetti (l'Epo - European Patent Office) sta rilasciando la patente non solo alle invenzioni industriali, ma anche a vegetali e sementi dalle particolari caratteristiche - e non solo geneticamente modificati - lasciando campo aperto alle multinazionali come Monsanto e Bayer. Proprio per protestare contro questo trend è stata organizzata oggi un sit-in a Monaco davanti la sede dell'Epo.

Cavoli, meloni, pomodori sotto brevetto. È quanto sta accadendo in Europa dove l’Ufficio Europeo dei Brevetti (l’Epo – European Patent Office) sta rilasciando “la patente” non solo alle invenzioni industriali, ma anche a vegetali e sementi dalle particolari caratteristiche – e non solo geneticamente modificati – lasciando campo aperto alle multinazionali come Monsanto e Bayer. Proprio per protestare contro questo trend è statoorganizzato oggi un sit-in a Monaco davanti la sede dell’Epo.

Promossa dalla rete internazionali No Patents on Seeds – No ai brevetti sulle sementi – la protesta è stata appoggiata anche dalla campagna “SBLOCCHIAMOLI: Cibo, salute e saperi senza brevetti” per chiedere ai politici europei “un’autorità di controllo indipendente sull’Epo e regolamenti efficaci contro i brevetti su piante e animali”.

In particolare 300 persone hanno protestato con Broccoli, pomodori e cavoli giganti al seguito a Monaco di Baviera in rappresentanza di una vasta gamma di attivisti, ambientalisti, agricoltori e ong proprio contro il brevetto appena rilasciato a un particolare tipo di broccolo.

Come spiegano i responsabili italiani della campagna internazionale, promossa da un gruppo di ong, associazioni e università d’Italia, Spagna, India, Equador e Bolivia, “Slocchiamoli nasce per impedirela trasformazione di cibo, salute e saperi, da beni comuni – da preservare e godere democraticamente – in beni privatizzati dal monopolio del brevetto, acquisibili solo a fronte di lucrose licenze di utilizzo“.

Anche perché nel solo 2010, secondo uno studio pubblicato dalla rete promotrice della protesta, sono state brevettate dall’Epo oltre 200 specie vegetali, sia OGM che riprodotte con metodi convenzionali, nonostante ci sia un articolo – il 53b – nella Convenzione Europea dei Brevetti che vieta espressamente registrazioni concesse a piante “riprodotte con metodi essenzialmente biologici”.

L’Epo sta andando oltre il proprio mandato riconoscendo dei brevetti che non sono ammessi dalla stessa Unione Europea”, spiega Riccardo Bocci, rappresentante della Rete Semi Rurali e consulente della Campagna SBLOCCHIAMOLI. “Secondo una direttiva europea le varietà vegetali, come il pomodoro sammarzano, non si possono brevettare – afferma Bocci – invece ciò sta accadendo”.

Ma come si ripercuotono questi brevetti sui consumatori europei? “In Inghilterra per esempio il broccolo Monsanto viene venduto negli scaffali, tra i prodotti naturali ma a prezzi più alti” – spiega Bocci – Ma gli effetti più pericolosi potrebbero aversi nel futuro: “Nei tempi lunghi le conseguenze saranno la riduzione dell’innovazione e della ricerca, mentre quello che noi mangeremo lo decideranno poche ditte multinazionali. La ricerca pubblica in questo ambito rischia di scomparire perché non ha i mezzi per competere”.

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