Le piante sanno quando stanno per essere mangiate (VIDEO)

Anche le piante soffrono. Quante volte vegetariani e vegani se lo sono sentiti dire? Beh, l'affermazione potrebbe non essere poi molto lontana dalla realtà. Una nuova ricerca mostra che le piante sanno quando stanno per essere mangiate. E a loro non piace affatto.

Anche le piante soffrono. Quante volte vegetariani e vegani se lo sono sentiti dire? Beh, l’affermazione potrebbe non essere poi molto lontana dalla realtà. Una nuova ricerca mostra che le piante sanno quando stanno per essere mangiate. E a loro non piace affatto.

Che le piante posseggano una particolare forma di intelligenza non è una cosa nuova: sappiamo che rispondono al vento, al tatto e persino alla musica. Ma secondo Modern Farmer, un nuovo studio della University of Missouri rivela che sono anche in grado di rilevare quando vengono mangiate e inviano meccanismi di difesa per cercare di impedire che ciò accada. In pratica rispondono ai suoni che bruchi fanno quando le mangiano.

Lo studio è stato effettuato sull’ Arabidopsis thaliana, imparentata con broccoli, cavoli e altri fratelli del genere della famiglia delle Brassicacea. È comunemente usata negli esperimenti scientifici perché è stata la prima pianta ad avere il genoma interamente sequenziato e gli scienziati ne conoscono intimamente il funzionamento.

Precedenti ricerche hanno rivelato che le piante rispondono all’energia acustica, compresa la musica”, ha detto Heidi Appel, scienziato del College of Agriculture, Food and Natural Resources and the Bond Life Sciences Center at MU -. Tuttavia, il nostro lavoro è il primo esempio di come le piante rispondono ad una vibrazione ecologicamente rilevante. Abbiamo scoperto che le vibrazioni dell’alimentazione provocano cambiamenti nel metabolismo delle cellule vegetali, creando prodotti chimici più difensivi che possono respingere gli attacchi dei bruchi“.

Il risultato? La pianta produce olio di senape leggermente tossico se mangiato e lo invia lungo le sue foglie per cercare di tenere lontano i predatori. Quando le piante hanno “sentito” “le vibrazioni dei bruchi che mangiavano, han no inviato più olio. In presenza di altre vibrazioni, invece, non hanno affatto reagito. Questo vuol dire anche, però, che quando sono mangiate dall’uomo non avvertono affatto la stessa sensazione. O almeno, si suppone.

Roberta Ragni

Photo Credit: Roger Meissen

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