Osservatorio Oasi: Epson e WWF insieme per monitorare il climate change

I mutamenti climatici sono ormai diventati una realtà tangibile anche in Italia. E' stato lanciato in questi giorni il progetto Osservatorio Oasi nell'ambito della campagna GenerAzione Clima, che vede impegnati in prima linea il WWF con Epson e Epson Meteo in un viaggio interamente dedicato allo studio dei cambiamenti climatici e le sue ripercussioni sull'ambiente.

I mutamenti climatici sono ormai diventati una realtà tangibile anche in Italia. È stato lanciato in questi giorni il progetto Osservatorio Oasi nell’ambito della campagna GenerAzione Clima, che vede impegnati in prima linea il WWF con Epson e Epson Meteo in un viaggio interamente dedicato allo studio dei cambiamenti climatici e le sue ripercussioni sull’ambiente.

Tutte le tappe del percorso saranno raccontante on-line mediante L’Almanacco della Natura dove troveranno spazio osservazioni e previsioni sempre aggiornate sulla natura, gli avvistamenti delle specie, l’osservazione delle fioriture e i fenomeni collegati al climate change.

Sarà inoltre possibile per tutti i navigatori della rete partecipare attivamente al progetto inviando ad almanacco@wwf.it foto e video delle loro segnalazioni, nonché testimonianze dal territorio su avvistamenti o fenomeni naturali stagionali come l’arrivo delle rondini, l’avvistamento delle farfalle o la fioritura degli alberi.

Fondamentale per l’intero progetto, il contributo assolto da Epson e Epson Meteo sia sul piano scientifico che su quello operativo, in linea con le direttive dell’Environmental Vision 2050 di Epson che ha come scopo la conservazione della biodiversità e la diminuzione delle 2“>emissioni di CO2 nell’ambiente.

Grazie ad Epson è stato possibile installare tre nuove centraline metereologiche nelle Oasi di Alviano, Valmanera e Valpredina che si sono aggiunte alle altre sette già presenti sul territorio e che permetteranno una rilevazione sempre più dettagliata e precisa dei dati ambientali.

Il centro Epson Meteo invece ha messo a disposizione del wwf la propria conoscenza in ambito metereologico e climatologico ed una ricca banca dati con la quale comprendere meglio l’evoluzione del clima ed il suo impatto sull’ecosistema.

Sono presenti un totale di dieci punti di misurazione nelle Oasi di: Bosco di Vanzago (Milano), Valmanera (Asti), Valpredina (Bergamo), Valle Averto (Venezia), Lago di Burano (Grosseto), Orti-Bottagone (Livorno), Lago di Alviano (Terni), Cratere degli Astroni (Napoli), Le Cesine (Lecce), Monte Arcosu (Cagliari).

La scelta delle Oasi non è casuale. Esse rappresentano delle vere e proprie roccaforti della biodiversità, dove sono rappresentati tutti gli ambienti naturali del nostro paese: dalle praterie alpine alle aree costiere, dai laghi, ai corsi d’acqua, dalla macchia mediterranea ai boschi planiziali, dalle cime innevate alle steppe. La ricchezza naturalistica e la loro distribuzione geografica fanno di queste aree il miglior termometro naturale per misurare le trasformazioni in atto nel nostro ecosistema a causa del climate change.

Il nostro paese sta cambiando volto ed il wwf monitora attentamente ogni più piccolo segnale di questo mutamento. La rarefazione sempre maggiore di alcuni anfibi come l’ululone dal ventre giallo o la salamandra pezzata, oggi quasi estinta nel Lazio, o ancora studiando le rotte migratorie di alcuni lepidotteri notturni che, a causa dell’innalzamento delle temperature, cambiano completamente area geografica spostandosi dal sud al nord del paese.

Questi sono solo alcuni dei fenomeni osservati mediante il progetto Osservatorio Oasi che indicano l’aumento delle temperature in Italia. Dal confronto, tra i dati raccolti negli anni passati e quelli attuali, ne emerge una previsione decisamente preoccupante. Data per ipotesi una quantità doppia, rispetto all’attuale, di anidride carbonica si stima che il 95% delle Oasi del wwf subiranno un aumento della temperatura media annua compresa tra 1 e 3° C ed una riduzione delle precipitazioni compresa tra 27 e 113 mm all’anno.

Mi auguro che iniziative come questa, essenziali per il monitoraggio della salute del nostro pianeta, siano anche utili per conoscere meglio le Oasi del WWF, aree di impareggiabile bellezza e patrimonio della collettività.

Lorenzo De Ritis

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