Una delle prigioni più temute e isolate del Messico adesso è diventata una paradisiaca riserva naturale

L'Alcatraz messicano, ora trasformato in una riserva naturale, a partire da luglio 2021 sarà aperto al turismo sostenibile.

L’Alcatraz messicano, ora trasformato in una riserva naturale, a partire da luglio 2021 sarà aperto al turismo sostenibile.

Le Isole Marías, un arcipelago paradisiaco del Messico dichiarato Riserva della Biosfera dall’UNESCO, passeranno dall’ospitare una delle prigioni più temute e isolate del paese centroamericano a diventare una riserva naturale con un centro educativo che promuoverà la conservazione della biodiversità. Inoltre, a partire da luglio, potrà ricevere dei visitatori per esperienze di viaggio sostenibili.

©Gobierno de México/Facebook

L’Alcatraz messicano

L’incantevole arcipelago messicano situato nell’Oceano Pacifico e composto da quattro isole – Isola María Madre, Isola María Magdalena, Isola María Cleofás e Isola San Juanito – offre una grande diversità biologica, salvaguardata per decenni grazie all’isolamento dell’area e, ad eccezione dell’isola di María Madre che ha ospitato una prigione federale dal 1905 al 2019, alla scarsa interferenza umana.

Come l’Alcatraz a San Francisco, l’Isola del Diavolo nella Guyana francese o l’Asinara in Italia, l’Isla María Madre è stata un isola-prigione per più di un secolo. Il carcere fu infatti istituito nel 1905 per ospitare prigionieri comuni del regime militare di Porfirio Díaz. Nel 1920, iniziò ad essere utilizzato anche per ospitare gli oppositori politici dell’allora presidente Álvaro Obregón, tra cui il più famoso fu lo scrittore e attivista José Revueltas, che scrisse il libro “I muri d’acqua” (1941), basato sull’esperienza del suo soggiorno in prigione avvenuto tra il 1922 e il 1935, il cui titolo dà proprio il nome al centro culturale oggi costruito sui resti del carcere.

Negli anni ’50 la Colonia Penal Federal Islas Marías si guadagnò la reputazione di luogo crudele e disumano in cui venivano tenuti i detenuti più pericolosi. A partire dal 1970 invece, sulla base della riforma penitenziaria emanata poco prima, è stato trasformato in un carcere modello incentrato sul reinserimento.

Nonostante i miglioramenti, come la possibilità di lavorare per i reclusi e in alcuni casi di poterci vivere con la propria famiglia, nel 2013 una rivolta causò l’evacuazione di parte delle strutture e la riduzione della popolazione dei detenuti. Nel 2019 infine, i 646 detenuti ritenuti “a basso rischio” furono trasferiti o rilasciati e venne così chiusa l’unica isola penale in attività in America Latina.

Una trasformazione a favore dell’ambiente

©Gobierno de México/Facebook

Dalla sua chiusura, l’edificio ha subito ampi lavori di ristrutturazione per essere trasformato in un centro educativo che promuove la conservazione della biodiversità. Il Centro per l’educazione ambientale e culturale “Muros de Agua – José Revueltas” è un progetto che mira a promuovere e sensibilizzare le persone  riguardo la protezione della biodiversità e del patrimonio naturale, sociale e culturale del paese.

A partire dal prossimo luglio, le isole saranno pronte ad accogliere quotidianamente un numero limitato di turisti che, per tutelarle, potranno arrivare solo in barca e visitarle solamente in giornata. L’obiettivo sarà quello svolgere un attività di turismo sostenibile, che rispetti l’ecosistema e aiuti la comunità locale.

” Trasformando  una prigione in un centro educativo, possiamo offrire maggiori opportunità di godere della nostra impareggiabile bellezza naturale e un’eccezionale opportunità di far parte della storia recente”, spiega Marc Murphy, direttore generale del Convention and Visitors Bureau di Riviera Nayarit.

Grazie alla loro posizione incantevole, queste isole sono un luogo ideale per osservare gli uccelli e fare escursioni sia acquatiche che all’interno dell’isola. Senza dimenticare la visita al Museo, dove si potrà approfondire la storia della prigione e quella dei suoi ospiti più illustri.

“Stiamo chiudendo una prigione per aprire uno spazio di libertà per la cultura, per la protezione dell’ambiente, per ricreare la nostra storia “, ha detto il presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador.

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