Brucia il Parco Nazionale di Biebrza, patria delle alci. Nell’indifferenza generale sono finiti i soldi per spegnere gli incendi

Il Parco Nazionale di Biebrza è in fiamme. E le autorità lanciano un appello: non ci sono più soldi per domare il fuoco che uccide gli animali

Il Parco Nazionale di Biebrza è in fiamme. Rifugio degli uccelli delle zone umide e patria delle alci, il parco nazionale, uno dei più grandi di tutta la Polonia, sta bruciando. Mentre continuano a morire cinghiali, cervi e tantissimi animali, le autorità lanciano un appello: non ci sono più soldi per domare il fuoco.

Da lunedì sono finiti i fondi del parco per la lotta antincendio, purtroppo ad oggi sono stati vani tutti gli sforzi anche aerei per contenere il rogo. Di contorno, ci sono siccità e la difficoltà di raggiungere il cuore pulsante dell’incendio. Assieme a piante e alberi, stanno morendo alci, cervi, cinghiali e tantissimi uccelli-

“Abbiamo pianto e ci siamo preoccupati per l’Australia. Oggi sta bruciando il più grande parco nazionale polacco, una delle torbiere meglio conservate d’Europa. È un paradiso degli uccelli. Migliaia di oche, anatre, uccelli come kuliki si fermano qui nelle migrazioni primaverili. Nelle foreste paludose del parco ci sono rifugi di rari picchi, gufi, aquile dalla coda bianca e aquile maggiore – le aquile più rare d’Europa”dice Andrzej Grygoruk, direttore del Parco Nazionale Biebrza chiedendo aiuto.

Il Parco Nazionale di Biebrza era un vero e proprio paradiso, non a caso dal 1992 è assieme alle aree circostanti parte della riserva della biosfera dei Carpazi Orientali, patrimonio Unesco. Creato nel 1973, occupa un’area di cui l’80% sono foreste.

“Qui sono state registrate oltre 280 specie di uccelli, tra cui molte rare e scomparse altrove, come il beccaccino, il fagiano, lo svasso acquatico. Questo è il posto dove possiamo ammirare le alci, qui vivono libere lontano dalla caccia. Ci sono lici, lupi, non è possibile menzionare tutti”, dice ancora il direttore del parco.

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Un luogo di conservazione naturale minacciato dalla siccità. “È una perla naturale, perché nel secolo scorso ben l’86% di tutte le torbiere polacche sono state prosciugate. Questo tragico incendio consuma tutto, ci sono fiamme per quasi 1,5 mila ettari, cioè 2mila campi da calcio! Ed è cresciuto così tanto”, aggiunge Andrzej Grygoruk.

https://twitter.com/ObcasyBrendona/status/1252294771344912387

Rimangono sconosciute le cause dell’incendio, soprattutto perché i pompieri non riescono a farsi strada tra le alte fiamme.La situazione è tragica, eppure c’è molta indifferenza generale. I fondi del parco sono finiti lunedì ed erano sufficienti per piccoli roghi. Le autorità del parco chiedono supporto e sussidi per permettere ai raid aerei di sorvolare la zona, per acquistare silenziatori di spegnimento manuale e carburante.

Fonti: Biebrzański Park Narodowy/Facebook

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