Gruppo di amici acquista un bosco per evitare il taglio degli alberi e riportare la biodiversità

Bosco per sempre Regina è un’area di 33 ettari acquistata da un gruppo di amici per evitare il disboscamento e renderla laboratorio all'aperto

Avete mai pensato di acquistare un’area forestale insieme ad un gruppo di amici? È questa la bella idea che ha avuto Aldo Cucchiarini che, con la collaborazione di altre 12 persone, ha rilevato un grande bosco con lo scopo di riportarvi naturalità e biodiversità.

La storia di questo originale acquisto è stata raccontata nell’ultimo numero della rivista Altraeconomia. Sull’Appennino pesarese e precisamente nel Comune di Apecchio, sorge quello che è ora noto come il “Bosco per sempre Regina”, un’area di 33 ettari acquistata da Aldo Cucchiarini, educatore ambientale, e dai suoi amici provenienti da Marche e Umbria, salvandola dal disboscamento (era infatti spesso utilizzato per ricavare legna da ardere).

A lui e ai suoi compagni di avventura, il bosco non interessava affatto per questo scopo ma, al contrario, l’obiettivo era renderlo ancora più verde e bello, riportandolo all’originario stato naturale.

Come ha raccontato:

“In tutto l’Appennino ci sono troppi boschi ‘poveri’, perché vengono tagliati in continuazione e gli alberi sono tutti molto giovani. È capitata l’occasione, perché andava all’asta questo bosco, derivante dal fallimento di un’azienda, ad un prezzo interessante: la vendita era andata deserta diverse volte, perché le aziende forestali stavano aspettando che il prezzo calasse ancora”.

C’è chi ha investito direttamente e chi ha prestato capitale non figurando come proprietario, ma tutte le persone che hanno partecipato in qualche modo all’acquisto del bosco erano unite dal progetto comune di far tornare quest’area, dove non vi è alcuna casa né rudere, ad essere un vero e proprio paradiso verde.

Per realizzare ciò, come ha raccontato Aldo Cucchiarini:

“Subito abbiamo coinvolto il dipartimento di Scienze agrarie e forestali (Dafne) dell’Università della Tuscia di Viterbo, che porta avanti studi all’avanguardia sulle foreste vetuste, sul tema del restauro forestale e sull’importanza dello stoccaggio del carbonio. Abbiamo invitato il professor Bartolomeo Schirone (è il presidente del corso di laurea in Scienze della montagna, presso la sede di Rieti dell’Università, ndr) per un sopralluogo, e con lui abbiamo girato il bosco in lungo e in largo. In alcuni punti potremmo fare dei diradamenti e lavorare a una riconversione ad alto fusto. Vogliamo riportare il bosco ad uno stato di naturalità, ci sono cinque ettari che possiamo rimboschire, e poi potremmo sperimentare i modelli migliori di gestione, usando il taglio ceduo e scegliendo poi tra i polloni che nascono dalle ceppaie i fusti più affidabili, più robusti”.

Nel Bosco per sempre Regina, così si è scelto di chiamare quello che originariamente era conosciuto come Macchia della Serra, si può già passeggiare e godere del contatto con la natura grazie a dei sentieri segnati. Il Comune di Apecchio ha intenzione ora di realizzare un sentiero ad anello che parte e arriva in paese, per favorire ancora di più l’utilizzo di questa area verde.

Lo scopo è quello di far sì che il bosco possa diventare un laboratorio di ricerca all’aperto, utile alle scuole ma anche a cittadini e visitatori.

“Ho già iniziato a portarci delle scuole. Attraverso pannelli racconteremo l’area e i suoi ecosistemi: ci sono un torrente, una piccola ma bella cascata, un paio di stagni. Buona parte del percorso è in piano, l’unica difficoltà sono i guadi sul torrente, sette o otto, ma sono divertenti e attrezzati”

Il nome scelto per l’area, come ha spiegato Aldo, ha un significato ben preciso:

“Per la gente di città ‘Bosco per sempre’ indica la volontà di salvarlo dal taglio, mentre Regina è il nome della moglie, deceduta, di uno tra quelli che ha finanziato l’operazione, che gliel’ha dedicato”

Un bellissimo progetto che speriamo sia replicato anche in altre zone d’Italia.

Fonte: Altraeconomia 

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