Se mi trovi dentro casa, non uccidermi. Sono un geco, mi sono solo perso

I gechi sono piccoli rettili simpatici e innocui, non ucciderli: averne uno in casa ci libera da mosche e zanzare ed è considerato di buon auspicio

I gechi sono piccoli rettili diffusi praticamente in tutto il mondo e in diversi habitat. Con oltre i mille specie suddivise in varie famiglie, i gechi sono stati infatti capaci di colonizzare la maggior parte della superfice terrestre e di adattarsi a vivere negli ambienti più disparati, compresi quelli urbani.

Nel nostro Paese è abbastanza frequente incontrare il geco comune, una specie diffusa in tutta l’area Mediterranea e che durante la stagione estiva possiamo trovare arrampicato su muri e soffitti di casa.

Se lo si avvista in casa, non è necessario saventarsi e ucciderlo: si tratta di un animale innocuo, utile e portafortuna.

Caratteristiche e curiosità del geco comune

Il geco comune (Tarentola mauritanica) è uno dei gechi maggiormente diffusi nel nostro Paese. Si tratta piccolo rettile della famiglia dei Gekkonidae, simile a una lucertola.

I gechi vivono in ambienti naturali, ma si sono adattati anche a quelli urbani e non è raro incontrarne uno su un albero, un muretto o anche sulle pareti della prorpia abitazione, soprattutto nelle campagne, nelle zone costiere e nelle aree aride.

Il corpo del geco, che può raggiungere una lunghezza compresa tra i 10 e i 16 centimetri, è tozzo, appiattito e ruvido in superficie, per la presenza di tubercoli conici presenti su dorso e coda, di colore grigio marrone.

Una particolarità del geco è quella di cambiare colorazione durante la giornata, assumendo sfumature più o meno scure per facilitare la termoregolazione e migliorare la mimetizzazione con l’ambiente circostante.

Un’altra caratteristica curiosa riguarda le zampe, capaci di sostenere il corpo del geco al soffitto grazie alla struttura a cuscinetto provvista di lamelle, che consente un effetto ventosa su tutte le superfici, comprese quelle lisce.

Delle cinque dita delle zampe del geco, infatti, solo il terzo e il quarto dito sono dotati di artigli per arrampicarsi e nessuna secerne sostanze adesive.

La capacità dei gechi di rimanere “incollati” a muri e soffitti o di aggrapparsi a una foglia durante una caduta, è data dall’interazione di Van der Waals tra le migliaia di setole presenti sul palmo delle zampe di questi rettili e la superficie di contatto.

I gechi vengono predati da uccelli rapaci, piccoli mammiferi e serpenti: quando viene catturato contrae i muscoli fino a causare il distacco della coda, come avviene anche nelle lucertole.

Questa strategia, messa in atto per riuscire a sfuggire al predatore, è nota come autotomia. La coda si stacca in un punto preciso e successivamente ricresce, priva dei caratteristici tubercoli.

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Geco: porta fortuna e tiene lontane mosche e zanzare

Se incontriamo un geco in casa non dobbiamo spaventarci né tanto meno ucciderlo. Fermo restando che ogni specie animale andrebbe rispettata, nel caso dei gechi non c’è alcun motivo per fare del male a questo simpatico rettile.

I gechi sono infatti innocui e generalmente fuggono alla vista di un essere umano. Se vengono disturbati e spaventati, possono mostrarsi aggressivi e in alcuni casi mordere, ma il morso non è né velenoso né doloroso.

Il geco non è pericoloso, anzi, questi animali sono particolarmente utili poiché si cibano di insetti fastidiosi come mosche e zanzare, oltre a moscerini e falene.

Un solo geco è in grado di mangiare fino a duemila zanzare in una sola notte, rivelandosi molto più efficace di qualsiasi altro rimedio contro questi insetti.

Inoltre, il geco porta fortuna e trovarne uno nella propria abitazione è considerato di buon auspicio, motivo in più per non mandarlo via e non fargli del male.

Se un geco entra dentro casa non occorre fare nulla: probabilmente si è solo perso e troverà da solo la via d’uscita.

Catturare un geco può essere complicato e il modo migliore per allontanarlo è quello di lasciare leggermente aperta una porta o una finestra.

Il geco lascerà spontaneamente la nostra casa, che percepisce come un ambiente ricco di pericoli, e andrà via da solo.

Fonti di riferimento: Argraria.org/Regione Emilia Romagna

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